Il 17/11/2008 nostro figlio era passeggero sullo scooter di un suo amico, mentre percorrevano la s.s. 237 che collega Putignano a Castellana Grotte in prov. di Bari. Alle 21:29 mia moglie aveva sentito per l’ultima volta Roberto che era in procinto di rientrare a casa. Dopo pochi minuti da questa chiamata successe l’impensabile. Furono travolti da un’auto che seguiva nello stesso senso di marcia a forte velocità guidata da una ragazza di 33 anni, Alessandra Trevisan, questo il suo nome. Le condizioni meteorologiche non erano buone, ma in quel momento ancora non pioveva, iniziò subito dopo (detto da testimoni oculari). Dal punto di impatto fin dove si è fermata l’auto intercorreva una distanza di 150 mt. senza alcuna frenata. Mio figlio con l’amico sono finiti violentemente sull’auto. Roberto essendo passeggero ha avuto la peggio, catapultato sull'auto e,anche se indossava il casco, l’impatto con l’auto gli ha provocato un forte trauma causando una diffusa emorragia interna alla testa, perdendo completamente conoscenza . Noi non siamo stati avvisati dell’accaduto da nessuno. Solo nel momento in cui la preoccupazione ci ha assalito perché non rientrava a casa e non rispondeva più al cellulare, uscii di casa per andare a cercarlo. Dopo aver girato in lungo e in largo, decisi di seguire la statale che collega Castellana Grotte a Putignano (erano circa le 00:15) e sulla strada intravidi dei lampeggianti...un incidente. Furono attimi di panico perché non immaginavo lontanamente che era stato coinvolto mio figlio. Riconobbi il loro scooter . Mi fermai e chiesi alla pattuglia sul posto dove avevano trasportato i ragazzi. Seguii al pronto soccorso di Putignano. Quando arrivai, pochi minuti dopo vidi mio figlio uscire in barella e intubato che lo trasferivano in ambulanza per portarlo al centro di rianimazione dell'ospedale Di Venere di Carbonara di Bari. Roberto era in coma profondo irreversibile non c’erano più speranze la sua attività celebrale era piatta. Il 18 ,il giorno dopo abbiamo dato autorizzazione all’espianto dei suoi organi. So che parte di lui vive e ha dato speranza ad altri di continuare a vivere. Ad oggi non sappiamo cosa è stato donato di nostro figlio e dove hanno effettuato i trapianti. In questi anni abbiamo cercato almeno di sapere questo, ma ci siamo scontrati contro dei muri.
Roberto era il figlio più bello che ci poteva capitare. Roby era particolare si distingueva in tutto, chi lo ha conosciuto avrà potuto apprezzare la sua simpatia e la sua voglia di vivere. Roberto era un grande sportivo, già all’età di 5 anni praticava calcio fino ai 12 anni, spostando in seguito la sua attenzione alla pallavolo dove si rivelò essere una buona promessa. Amava tanto la vita. I suoi amici lo ricordano come un ragazzo sempre sorridente mai litigioso amico di tutti. La morte di Roberto nella nostra realtà ha sconvolto tutti quanti e ancora oggi non c’è momento che non si parli di lui e noi mai lo dimenticheremo e faremo sempre in modo che sia sempre ricordato come un ragazzo sempre sorridente.
Grazie giovane angelo, grazie infinite da parte di noi tutti....sicuramente anche da chi ha ricevuto i tuoi organi e non riesce a trovare i tuoi per ringraziarli di persona, che il vento ti porti il mio di grazie con un abbraccio....un sorriso e un ti voglio bene Roby....
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