Benvenuti amici e amiche! Questo sarà un mio diario, nel quale parlerò della mia malattia e di come son riuscita grazie ad un trapianto a vincerla, le mie paure, le mie emozioni, racchiuse in un blog; insomma la mia storia.Tutto questo affinchè possa servire a dar coraggio a chi attende ancora e a far capire l'importanza della donazione degli organi.
giovedì 31 maggio 2012
Il mio regalo ai parenti dei donatori
Sotto questo piccolo post, troverete il mio video quello fatto per tutti i parenti dei nostri angeli(compresi i parenti del mio di angelo),anche per quelli che non hanno contribuito con le foto dei loro cari...perchè mandate in ritardo. Con tutto il mio cuore e con un grazie grande quanto tutto l'universo questo è per:Doria,Emy,Herta,Carmelo,Carla,Carlo,Pasqua-le, Giovanna,Mariano,Veronica,Vittoria,Rocco e tutti gli altri parenti (dei quali non conosco i nomi)
La convalescenza
I giorni trascorrevano, anche adesso uguali, mia madre veniva ancora a casa ogni giorno, non potevo ancora muovermi come volevo io, e stranamente avevo dolori alle cicatrici, o meglio a me pareva strano.... non avevo sofferto in ospedale nemmeno il giorno dopo il trapianto ed ora invece si. Parlai con gli altri trapiantati e pare che questo sia normale specialmente per il trapianto di fegato e bisognava aver pazienza nel giro di qualche mese sarebbero diminuiti e alla fine passati del tutto......ancora pazienza....certo non è la stessa cosa di quando aspetti, quei dolori mi facevano pensare che un angelo viveva con me....che la mia vita mi apparteneva ancora...era ancora fra le mie mani che avrei potuto ancora vivere, senza una scadenza a breve termine,finchè Dio avrebbe voluto.Cosi ci scherzavo sopra e dicevo le mie cicatrici ballano, veramente almeno per me erano tante quelle che ballavano c'erano pure quelle del laparocele.Intanto anche Annalisa era stata dimessa e spesso parlavamo dei sintomi che avevamo post trapianto,penso che il poterne parlare ci faceva stare meglio ad entrambe.Continuavo a dimagrire(ora ingrasso invece, se devo essere sincera preferivo il dimagrire)ed il cibo cominciava ad aver sapore.....si stava tornando alla normalità; potevo mangiare tutto tranne la frittura e i frutti di mare crudi e non potevo bere alcoolici.Valentina, ormai era introvabile, si muoveva come un animale che per troppo tempo era stato chiuso in un gabbia, anche se dorata ed era cosi per lei....troppi anni quasi immobile senza poter far niente.Intanto si avvicinava Natale, cosi pensai di fare un video per i parenti dei donatori,compresi il mio,devo ammettere che se Carlo pazientemente non mi avesse aiutata non ci sarei riuscita....ma non ero felice....qualcosa dentro non andava... forse la paura ormai sparita(relativamente) mi aveva lasciata in una situazione d'apatia e quasi depressione... non volevo far niente e poi pensavo ai miei amici che ancora aspettavano e alcuni aspettano ancora.Davide mi preoccupava più degli altri, la sua situazione peggiorava e l'organo compatibile non arrivava....non riuscivo più a tenerlo su...parlava sempre di morte... a volte mi arrabbiavo con lui, ma lo capivo, ormai era stanco e si stava lasciando andare....poi c'era Lillo che aspettava anche lui....stanco anche lui di entrare ed uscire dagli ospedali per l'ascite, nonostante avesse fatto la tips, e Bea la mia Bea erano ormai 8 anni che aspettava,8 anni che poteva bere solo 500ml d'acqua al giorno, che poteva mangiare solo mele e pere come frutta... che quando parlavamo mi diceva sempre ho sete... ed io non sapevo più come aiutarla....ghiaccioli, ghiaccio da sciogliere in bocca... niente lei voleva solo l'acqua (premetto Lillo e Bea aspettano ancora).Ero arrabbiata con il mondo, e continuamente mi chiedevo e mi chiedo come fa la gente a non capire....perchè lasciano che i vermi banchettino con gli organi dei propri defunti, quando si possono salvare delle vite.....pensateci....pensateci e poi datemi voi una risposta, perchè io non la trovo.
martedì 29 maggio 2012
dedicata a Vale
Questa canzone è la storia vera di una donazione di un organo, la dedico tutta a te mia piccola Vale con tutto il mio cuore perchè sai che ti voglio un mondo di bene
Valentina
Il rientro a casa fu come avevo immaginato, le feste infinite del mio cane che poverino mi guardava con quegli occhi dolcissimi e secondo me si chiedeva perchè non lo acarrezzassi, povero Leo.....non riusciva a capire che per almeno un bel po' non potevo assolutamente toccarlo;e le visite di parenti che non erano riusciti a venire in ospedale e venivano a casa.Le mie papille gustative che non si rimettevano ancora.....tutto il cibo sapeva ancora di ospedale, perciò mangiavo poco, tranne per quanto riguarda frutta e dolci, ma stranamente dimagrivo invece di ingrassare.Ogni settimana mi recavo al policlinico per il controllo e per me era festa, potevo rivedere i miei angeli infermieri e scherzare con loro, non c'è stata una settimana che io non sia andata a trovarli e tuttora(anche se i controlli sono ogni 45 giorni), dopo il prelievo la prima cosa che faccio è correre da loro.Il 19 ottobre esattamente due giorni dopo, il mio ritorno a casa, come al solito la mattina accesi fb. per mandare il buongiorno e.......Davide aveva messo un post nel quale scriveva che avevano chiamato Valentina per il trapianto. Vale... la mia piccola Vale... non so quante volte lo lessi per esserne sicura,poi chiamai Davide che mi confermo il tutto:l'avevano chiamata la mattina alle 5 e per le 9 sarebbe entrata in sala operatoria.Il mio cuore pareva volesse uscire fuori dal petto, non sentivo più i dolori delle cicatrici, la mia gioia era talmente tanta che se avessi potuto sarei entrata nel monitor e avrei abbracciato tutti.
Quella mattina al contrario delle altre, il pc non lo spensi per niente e ogni tanto andavo a vedere se c'erano notizie.Riuscii anche a parlare con la mamma di Vale , la quale mi disse che per lei era come se la stesse partorendo di nuovo.....capii cos'era l'attesa, fuori ad una sala operatoria e mi accorsi di come i minuti sembravano ore....non passavano mai.Finalmente alle 17 la bellissima notizia, il trapianto era andato bene, Vale era sveglia e pare che la prima cosa che chiese fu quella di volere un bicchiere d'acqua e il suo pc ahahahahahahahh......chiaramente non ebbe ne l'una ne l'altra cosa, ma ebbe un articolo sul giornale di Reggio Emilia... lei avrebbe saputo subito chi era il suo donatore. Un ragazzo di 16 anni, che aveva avuto la sera prima un incidente stradale, ma.....non c'era per lui possibilità di salvezza... la diagnosi morte cerebrale.... ed i suoi genitori dissero quel SI d'amore che supera il dolore. Cosi fu fatto l'espianto degli organi, che salvò almeno 9 vite fra le quali, quelle della mia piccola Vale.Ero felicissima e pensavo che finalmente dopo 18 anni di non vita(Vale era malata dalla nascita ed aveva subito già vari interventi)adesso poteva vivere come tutte le sue coetanee.....poteva ballare e non star li a guardare gli altri farlo....poteva andare in bici e pedalare lei e non seduta dietro la bici mentre il padre la portava in giro....poteva respirare bene enon avere problemi perchè i polmoni si riempivano di liquidi.... poteva bere quanta acqua volesse e non misurarla....insomma per la prima volta nella sua vita Valentina viveva veramente.In un attimo mi vennero in mente tutte le nostre chat e le nostre risate, tutte le volte che era allegra per poco e che era li a ricercare su internet nuove ricette di brodi da darmi....le volte che era scazzata(come diceva lei) e le volte che era disperata, che dovevo consolarla e coccolarla perchè era stanca di aspettare e voleva una sola cosa: un cuore nuovo.Questo è il desiderio di tutti quelli che sono in lista ricevere al più presto l'organo da sostituire,ecco perchè è importante donare, quando ormai i nostri organi non serviranno più, perchè il Signore ci vorrà con se, perchè lasciarli marcire e buttarli via....quando si possono salvare tante vite come quella mia o di Vale e da lassù vedere i volti sorridenti dei tuoi riceventi.....E immaginavo il volto super sorridente di Vale, il suo decorso fu tranquillo, si riprendeva velocemente, riuscii ad avere il pc e potevamo chattare....vi garantisco si leggeva la sua felicità e quando la chiamavo la sua voce era piena di voglia di vivere.Quando la dimisero credo dopo un mese, Vale cominciò a volare, entrava in fb raramente, ma con la sua bella mascherina in faccia, usciva, correva, ballava, felicemente viveva ed ora anche lei come me è diventata una donatrice... si è iscritta all'aido...ora Valentina ha un angelo con se che le permette di recuperare il tempo perduto....le permette di vivere. Perciò se leggete queste storie poi fermatevi un attimo e pensateci... basta un Si..per ridare un'ala per poter ricominciare a volare e di Valentine al mondo c'è ne sono ancora tante....
Quella mattina al contrario delle altre, il pc non lo spensi per niente e ogni tanto andavo a vedere se c'erano notizie.Riuscii anche a parlare con la mamma di Vale , la quale mi disse che per lei era come se la stesse partorendo di nuovo.....capii cos'era l'attesa, fuori ad una sala operatoria e mi accorsi di come i minuti sembravano ore....non passavano mai.Finalmente alle 17 la bellissima notizia, il trapianto era andato bene, Vale era sveglia e pare che la prima cosa che chiese fu quella di volere un bicchiere d'acqua e il suo pc ahahahahahahahh......chiaramente non ebbe ne l'una ne l'altra cosa, ma ebbe un articolo sul giornale di Reggio Emilia... lei avrebbe saputo subito chi era il suo donatore. Un ragazzo di 16 anni, che aveva avuto la sera prima un incidente stradale, ma.....non c'era per lui possibilità di salvezza... la diagnosi morte cerebrale.... ed i suoi genitori dissero quel SI d'amore che supera il dolore. Cosi fu fatto l'espianto degli organi, che salvò almeno 9 vite fra le quali, quelle della mia piccola Vale.Ero felicissima e pensavo che finalmente dopo 18 anni di non vita(Vale era malata dalla nascita ed aveva subito già vari interventi)adesso poteva vivere come tutte le sue coetanee.....poteva ballare e non star li a guardare gli altri farlo....poteva andare in bici e pedalare lei e non seduta dietro la bici mentre il padre la portava in giro....poteva respirare bene enon avere problemi perchè i polmoni si riempivano di liquidi.... poteva bere quanta acqua volesse e non misurarla....insomma per la prima volta nella sua vita Valentina viveva veramente.In un attimo mi vennero in mente tutte le nostre chat e le nostre risate, tutte le volte che era allegra per poco e che era li a ricercare su internet nuove ricette di brodi da darmi....le volte che era scazzata(come diceva lei) e le volte che era disperata, che dovevo consolarla e coccolarla perchè era stanca di aspettare e voleva una sola cosa: un cuore nuovo.Questo è il desiderio di tutti quelli che sono in lista ricevere al più presto l'organo da sostituire,ecco perchè è importante donare, quando ormai i nostri organi non serviranno più, perchè il Signore ci vorrà con se, perchè lasciarli marcire e buttarli via....quando si possono salvare tante vite come quella mia o di Vale e da lassù vedere i volti sorridenti dei tuoi riceventi.....E immaginavo il volto super sorridente di Vale, il suo decorso fu tranquillo, si riprendeva velocemente, riuscii ad avere il pc e potevamo chattare....vi garantisco si leggeva la sua felicità e quando la chiamavo la sua voce era piena di voglia di vivere.Quando la dimisero credo dopo un mese, Vale cominciò a volare, entrava in fb raramente, ma con la sua bella mascherina in faccia, usciva, correva, ballava, felicemente viveva ed ora anche lei come me è diventata una donatrice... si è iscritta all'aido...ora Valentina ha un angelo con se che le permette di recuperare il tempo perduto....le permette di vivere. Perciò se leggete queste storie poi fermatevi un attimo e pensateci... basta un Si..per ridare un'ala per poter ricominciare a volare e di Valentine al mondo c'è ne sono ancora tante....
giovedì 24 maggio 2012
Grazie a tutti
La mia vita era cambiata:ero rinata grazie ad un angelo a qualcuno che nel dolore aveva detto un solo Si, ma ora se tutto era andato bene era anche grazie ai Prof.ri Memeo e Lupo al dr, Caravetta (l'anestesista), al dr. Panzera, che dopo un giorno di lavoro rientrò a tarda sera in sala operatoria per retinarmi il laparocele, alle dot.se Stefania ed Elisabetta, ai laureandi in anestesia il dr. Marco,Miriam, Valentina e tutti gli altri ed ai miei angeli:Giovanna,Giovanni,Filomena,Santina,Caterina,Rossana,Piero e la caposala Anna, a tutti gli inservienti e alle infermiere/i che erano in sala operatoria durante il mio trapianto.Grazie a tutti voi, grazie di cuore, grazie infinite e un ultimo ma il più importante dei grazie alla nostra madre celeste:la Madonna che mi ha protetto.
Ritorno a casa
Il 17 ottobre esattamente 19 giorni dopo il trapianto il prof. Lupo mi diede le dimissioni si tornava a casa..... dentro di me erano predominanti due sensazioni, c'era la gioia di tornare a casa, vedere mia figlia ogni giorno... i miei genitori, i parenti che sarebbero venuti a trovarmi e Leo.... Leo il mio amatissimo cane, questo mi riempiva il cuore di gioia, tornare su Fb. salutare gli amici che mi aspettavano ansiosi, tornare a casa rinata finalmente, ma.....c'era anche tanta tristezza, avevo il cuore triste, mi sarebbero mancati tutti.....la mia famiglia putativa...quelli che per19 giorni mi avevano accudito, sopportata,accontentata, con i quali avevo riso, che non mi avevano mai lasciata sola (mi sarebbe mancato anche Cavaliere, che era ancora in terapia intensiva).Emozioni discordanti fra di loro ma che entrambe predominavano dentro me.Cercai di pensare solo a casa, la mia casa che avevo timore di non vedere più,,, e dentro di me ripetevo che comunque gli avrei visti ogni settimana(quando sarei dovuto tornare per i controlli).Questo era sicuro, sarei andata subito a trovarli tutti quanti. La signora che era in camera con me quella mattina si operava, scherzammo sulle famose calze sexy e cercai di rassicurarla che tutto sarebbe andato bene, era spaventatissima.Andai a trovare la signora che aveva subito il trapianto, era sul letto con la bipap(la famosa maschera) ma stava bene... andava tutto alla grande. Con calma preparai la valigia mi vestii e tornai in terapia intensiva per farmi togliere l'ago canula che avevo al polso(quello arterioso) che serviva sia per i prelievi che per misurare l'emo-gas, cioè come stavano i miei polmoni e se respiravo bene.Tolto quello potevo andare, me lo tolse Agnese una laureanda in anestesia.Tornai in reparto e feci in tempo a salutare la signora che portavano via promettendole che appena sarei tornata per il controllo sarei andata a trovarla, mi ringraziò dicendomi che le avevo dato tanta forza vedendomi muovere e andare avanti e dietro; mi diceva sempre ma sei sicura di aver fatto il trapianto.....Arrivò Carlo era giunto il momento.... avrei voluto piangere... ma sorrisi salutai tutti e usci dal reparto...mi voltai ancora una volta indietro... salii in macchina e a casa, lasciando li un pezzo del mio cuore.
martedì 22 maggio 2012
In reparto
Ed ecco arrivato il momento di lasciare terapia intensiva e passare, ancora per pochi giorni, in reparto.Ricordo la gioia di quel giorno, finalmente avrei dormito in un letto decente, che non si muoveva di continuo. Ero libera da drenaggi e tubi vari, ero libera di uscire fuori dal reparto ed arrivare al bar, che si trova nell'ospedale stesso,e fare la mattina una colazione decente.Quella mattina andai in reparto, stanza nr.8.....2 letti, il mio occupato ancora da una signora sulla sessantina che in mattinata sarebbe stata trapiantata. Andai a trovarla, era preoccupata e spaventata, cercai di calmarla e di rassicurarla dicendole che certo non era una passeggiata, ma tutto sarebbe andato bene, perchè i chirurghi erano bravissimi, non avrebbe sofferto e che l'unico fastidio era la Bipap (la famosa maschera spara ossigeno). Riuscii a farla ridere e penso a calmarla veramente e senza accorgemene, rassicurai anche la vicina di letto. Dopo una 30 di minuti la signora fu portata in sala operatoria ed io mi trasferii(il reparto era di fronte alla terapia intensiva, sullo stesso corridoio, potevo andare a trovare i miei infermieri quando volevo). Cosi feci amicizia con la mia vicina di letto era li per un intervento abbastanza pericoloso, come importanza e impegno veniva subito dopo il trapianto. Dovevano toglierle e far analizzare un noduletto che si trovava fra fegato e pancreas. Aveva poverina un prurito pazzesco dovuto alla bilirubina alta che la tormentava, specialmente di notte. Io ero ormai un uccel di bosco....il prof. Lupo tutte le volte che veniva per controllo, non mi trovava era fuori.....le giornate erano ancora calde; cosa normale giù da noi ed mi mi facevo delle passeggiate o mi sedevo alle panchine fuori dal reparto... sotto un albero e respiravo aria e profumi diversi... vedevo il via vai degli studenti che frequentavano la facoltà di medicina e il via vai dei parenti, dei medici, insomma vedevo la vita... sentivo il cinguettio degli uccellini sugli alberi... era una sensazione quasi nuova.....ma ero io che la vedevo cosi stando attenta ad ogni piccola cosa potesse darmi gioia.Era rimasto ormai solo un problema il cibo.....certamente non potevo dar torto a Cavaliere(che era rimasto ancora in terapia intensiva)non era piacevole mangiare ciò che ti davano, tanto che spesso e volentieri mi portavano qualcosa da casa. Andavo a vanti a yoghurt e frutta....tutto il resto aveva sempre lo stesso sapore. Forse per il fatto di aver tenuto la centrale( un catetere venoso giugulare, da dove poter attaccare varie flebo senza star a trovare ogni giorno una vena). Forse il fatto che tutti i medicinale passassero attraverso la gola, mi aveva un po' alterato le papille gustative, perciò tutto aveva un saporaccio tranne i dolci.Vi metto le immagini del famoso letto ballerino, delle calze sexy anti trombosi e di dove era posizionata la centrale( le calze sexy,una tortura pazzesca per fortuna una volta che cominci a camminare le togli)
domenica 20 maggio 2012
Al mio Angelo
Sono 18 giorni che hai la tua mano
nella mia e non mi lasci.
Non so chi eri,
non so quanti anni avevi,
non so se eri un uomo o una donna.
So solo che ora
ho due angeli con me;
il mio angelo custode,
che mi segue dalla mia nascita,
e tu che sei con me da 18 giorni.
Tu che mi hai ridato la vita,
tu che non smettero mai di ringraziare,
tu che non mi lasci mai sola.
Non so cosa poterti dare,
vorrei darti la vita che desideravi
e spero di riuscirci.
Ti prometto però,
che prima o poi troverò
i tuoi parenti
e che li ringrazierò e consolerò
magari strappando loro un sorriso.
Vivro anche per te
aiutando gli altri,
donando amore
perchè non c'è dono più grande
che donare amore.....
e un domani, quando sarà giunta la mia ora
anche i miei di organi salveranno altre vite.
Grazie Angelo mio,
grazie ai tuoi parenti, che siano fieri di te,
e Vi prego non piangete
perchè parte di lui/lei
vive in me
Melissa
Don Maurizio Caliandro
Questa mattina, mentre il sole rischiara questa nostra terra e queste nostre vite, mi porto nel cuore l'amarezza di ciò che e' accaduto ieri, mi porto lo sguardo della dolce Melissa nel cui sole di oggi riconosco la sua bellezza e mi porto l'amarezza per quella che doveva essere la "vostra manifestazione", di voi ragazzi, di voi giovani, e' stata la manifestazione dei potenti, anzi dei pre-potenti! Ancora una volta invece che da protagonisti siete stati trattati da spettatori! Nessuno doveva salire li' sopra tranne voi: i feriti nel cuore, i sognatori del mondo, i costruttori del bene. Voi che abitate la strada e ne conoscete i segreti e non coloro che abitano i palazzi. Voi che avete il coraggio di aver paura e non chi ha risposte sempre pronte. Ma io vi conosco: voi sapete trasformare una perdita nella più grande delle vittorie! Scusateci se vi abbiamo deluso! Aiutateci a vivere perché, al di la' di chi pensa e dice il contrario, voi sapete farlo bene! Buona vita ragazzi! Eterna vita Melissa!
Primavera
Stamattina, qui da me, si respirava la primavera.
Nelle strade deserte, senza traffico, nè chicchierio, sentivi il profumo dei gelsomini e di gigli....le rondini svolazzavano garrendo e gli uccellini cinquettavano, mentre i piccoli pigolavano.
Stupendo.... mamma gatta nel giardino lavava i suoi
cinque cuccioli e i roseti erano pieni di boccioli,di varie tinte....un tripudio per il cuore.
Guardando il pavimento si vedevano le lucertole ferme a prendere il primo sole... mentre le formiche correvano portando pesi enormi.
Un paesaggio da favola ed ho pensato Dio mio:questa è vita; una vita senza violenza, senza egoismi, senza potere, senza assassini.
Questa è la vita... dove si respire solo amore e dove; se solo ci fermiamo un attimo ad ammirare e ascoltare la natura ci rendiamo conto, che non c'è musica più bella al mondo e che nessun pittore sarebbe capace di dipingere un cosi grande capolavoro.
La natura è un paradiso in terra, non distruggiamola ma respiriamola a pieni polmoni e sentiremo la vita scorrere predominando nelle nostre vene. Amiamola perciò questa vita....... e difendiamola sempre a qualunque costo.
(Luciana Favuzzi)
sabato 19 maggio 2012
Rinascita completa
Finalmente tutto era finito, anche il laparocele retinato, ora non c'erano più ostacoli per spiccare di nuovo il volo. Il mio nuovo fegato andava benissimo, (e grazie a Dio sono ormai 8 mesi e non c'è stato nessun episodio di rigetto) e piano piano stavano togliendo gli ultimi drenaggi messi nell'ultimo intervento.Il problema era trascorrere il tempo, vi garantisco era una fatica da titani,non passava mai, anche se avevo cominciato a parlare con il mio vicino di letto.Spesso si toglieva il separè, ormai eravamo vestiti entrambi e potevo guardare e parlare con il sig. Cavaliere(è il suo cognome).Cavaliere un tipo stranissimo non so se fosse stato sempre cosi o se l'anestesia e la morfina l'avesse talmente dissociato e di brutto, perchè non si riprendeva ancora. Era perennemente con il cel in mano a chiamare la moglie, povera donna,faceva discussione con tutti gli infermieri....un giorno si permise anche di alzare le mani su due infermiere successe il finimondo arrivarono i medici e gli fecero una ramanzina che io mi vergognavo per lui. Lui invece impassibile, continuava a comportarsi come sempre:non mangiava niente e questo lo indeboliva(era uno scheletro, la prima volta che lo vidi mi spaventai), non si alzava da letto mai se non per andare in bagno e poi dormiva quasi tutto il giorno, mentre la notte no.Per mia fortuna dopo qualche giorno mi passarano in reparto perchè era previsto un altro trapianto ad una signora e serviva il mio letto. Ero al settimo cielo, intanto nei giorni che ero ancora in intensiva, cercavo di uscire fuori nel corridorio munita di mascherina o scrivevo o pensavo. Pensare....mia zia mi fece notare una cosa, che mi avevano rubato il portafogli nella chiesa , durante la messa per Padre Pio, che nel portafogli avevo solo 5 euro e che dopo 5 giorni fui trapiantata.... combinazione o altro. Ho sempre pensato che lassù qualcuno mi protegge, perchè son state tante le volte che avrei dovuto lasciare questo mondo ,e da quando ero piccola, l'ultima era stata a giugno quando mi si strozzo l'ernia ombellicale e entrai in coma. Molto probabilmente a parte mio nonno materno, che mori che avevo appena 4 mesi e pare mi volesse un bene dell'anima essendo la prima nipote, credo ci sia qualcuno di molto più vicino a Dio a proteggermi, un Santo che ringrazio dal profondo del mio cuore. Nel frattempo avevo saputo anche che il 1 ottobre, perciò solo 3 giorni dopo di me Annalisa era stata chiamata e aveva fatto anche lei il trapianto di fegato e rene a Bologna, ero felice come una pasqua è proprio il caso di dirlo;anche se il mio pensiero correva sempre ai miei amici ancora in attesa, la piccola Vale(la nostra mascotte), Davide, Bea ed altri e pregavo il mio angelo e il mio Santo che anche per loro arrivasse presto la telefonata della rinascita.
venerdì 18 maggio 2012
ed io non aspetto........
Erano trascorsi 6 gironi dal trapianto, mi ero resa conto che il laparocele inguinale era li....chiesi spiegazioni ed il prof. Lupo mi disse che non potettero farlo durante il trapianto perchè la distanza era molta. Cosi, anche se a malincuore, mi convinsi e accettai il fatta che sarei dovuta tornare in sala operatoria per retinarlo, dopo che mi fossi completamente ripresa dal trapianto.Il demonio però decise che non doveva andare cosi, infatti il sesto giorno cominciai a non fare più aria e non riuscivo a defecare.....mi sentivo fastidiosa ma non pensai all'ernia... mi dettero dei fermenti lattici ma niente.... la situazione non migliorava e cominciai anche ad avere dei dolori.Non avevo più fame e solo il pensiero di mettere qualcosa nello stomaco mi dava conati di vomito, tutti pensarono ad un feculoma e mi dettero da bere un litro e mezzo d'acqua, preparato con una soluzione(la stessa che si usa per la colonscopia).I dolori si calmavano appena nonostante il contromal, quella notte la trascorsi completamente in bianco, facendo la spola tra il letto e il bagno con la speranza di far qualcosa.... ma niente.Il giorno dopo i dolori erano aumentati ed il medico mi fece fare una fiala di Buscopan, che grazie a Dio li calmò del tutto e praticamente dormii per tutta la giornata, senza toccare cibo.La sera, però finito l'effetto del buscopan ricominciarono i dolori ed erani più forti, nel frattempo a parte orinare, non avevo fatto niente nemmeno aria.Fu a quel punto che la dott.sa Poli decise di farmi fare una Tak d'urgenza......bene l'esito della tak fu che il laparocele si era strozzato.....perciò di corsa in sala operatoria era trascorsa una settimana esatta dal trapianto. Il mercoledi precedente il trapianto,sette giorni dopo di nuovo di mercoledi il dott. Panzera mi retinò il laparocele che adirrittura era andato in necrosi; perciò dovettero togliere un pezzo d'intestino e riunire poi i due pezzi. L'intervento infatti durò più del previsto, in tutto questo l'unica cosa positiva è che non ho mai dormito bene come quella notte fra anestesia e morfina che andava tramite un tubicino direttamente sulla parte operata e che sarebbe durata 2 giorni, infatti non ho avuto dolori per niente, grazie a quell'angelo di medico.a come ogni medaglia c'è anche il retro ed il retro era che per 5 giorni non potevo ne mangiare ne bere.Questa cosa mi distruggeva non per il mangiare, ma per il bere e poi di nuovo drenaggi e di nuovo avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse per alzarmi da letto e di nuovo il catetere(per fortuna tolto il giorno dopo).Comunque dopo due giorni cominciai a bere piccoli sorsi d'acqua ed era la cosa più bella del mondo, in quei momenti il mio pensiero è andato ai miei amici in dialisi come capivo il loro tormento il non poter bere.....è terribile. Pensai a Bea sono sette anni che è in lista per un trapianto di rene.....sette anni di tormento, ci vuole una forza pazzesca....ecco perchè alla nostra morte non lasciamo ai vermi i nostri organi ma doniamoli....aiuteremo tanta gente a non soffrire più e a vivere decentemente....da una morte si salvano 9 persone pensateci....si sconfigge la morte per nove volte.
mercoledì 16 maggio 2012
la vita.....
Eh! Si le nebbie si diradavano, niente più encefalopatie..... ma era rinato un fiore....la vita... grazie ad un angelo
La coda del diavolo.......
Avevo ormai smaltito l'anestesia e non mi mettevano più la morfina come antidolorifico, ma un altro. La mia mente ormai era lucida e la convalescenza andava bene, fu allora a mente lucida che cominciai a pensare al mio angelo....chi era.... era un uomo...una donna...era giovane....ed ecco di nuovo la tristezza prendermi dentro io ero salva è vero, almeno per il momento,ma una famiglia piangeva.....e quel dolore non sarebbe mai più andato via.un chiodo fisso si insinuò nella mia mente volevo sapere chi era il mio donatore/trice, ma era inutile chiedere agli infermieri/e(anche se sono stati tutti degli angeli), nessuno di loro mi avrebbe detto niente, ne tantomeno i medici. Continuavo a pensarci, ormai mi svegliavo con quel pensiero, ringraziando il mio angelo, e mi addormentavo con lo stesso pensiero.Dormire era sempre problematico e stavolta non per la luce, per fortuna di notte rimaneva accesa solo una piccola luce d'emergenza e solo in caso di necessità si accendevano le altre, ma un pò per il letto ballerino....già un letto scomodissimo praticamente non potendomo girare nel letto per i punti e perchè ero monitorata, il letto era mobile.....si ogni tanto il materasso si gonfiava e sgonfiava e succedeva sempre mentre stavi per addormenterti e poi c'era lui, il mio vicino di letto(che non vedevo perchè eravamo divisi da un separè) ma che sentivo....forse ancora dissociato di notte voleva mangiare... diceva che io volevo prendergli il fegato perchè non mi piaceva quello che mi avevano messo, perciò volevo il suo....insomma era un incubo. Comunque con la santa pazienza sopportavo tutto, tanto sono sempre stata una persona con molta pazienza poi l'attesa per il trapianto aveva accentuato questa mia predisposizione mi sembra molto chiamarla virtù. Cosi i giorni passavano, ormai mi alzavo da sola da letto anche se con difficoltà e pareva che sarei passata in reparto se tutto continuava ad andar bene . Invece il diavolo ci mise la coda anche stavolta.....ma nonostante questo la vita aveva ripreso a scorrere in me.....
lunedì 14 maggio 2012
Il trapianto
La mattina seguente alle 8 Carlo era già da me, povero amore mio non so nemmeno se dormi quella notte,verso le 9 vennero a prendermi , mi misi le calze sexy (decisamente scomodissime) e andai. Non ricordo molto della sala operatoria perchè credo che la flebo che mi misero in camera doveva essere già una semi anestesia.... una cosa però ricordo benissimo....ricordo di aver detto ai medici che se per caso le cose andavano male, volevo che fossero espiantati gli altri miei organi e donati.Poi buio completo... l'intervento durò 8 ore, usci dalla sala operatoria alle 17 circa e mi portarono in terapia intensiva. Non ero intubata e questa era una gran bella cosa, ma avevo comunque una maschera(tipo quella subacquea) che sparava ossigeno in una maniera pazzesca.Quella è stata il mio tormento per il tempo che son rimasta in terapia intensiva; per mia fortuna usata meno degli altri trapiantati. Pare che la mia prima notte in terapia intensiva non sia stata troppo tranquilla, anzi ho tenuto sveglio tutto il reparto di gastroenterologia e il mio compagno di stanza, perchè nonostante la maschera io cantavo:ah ah ah ah a far l'amore comincia tu.....e pare anche che ballavo mi muovevo nel letto e le infermiere erano li a tenermi ferma.Non so perchè proprio quella canzone, che francamente non mi piace, ma immaginatevi poi (e tuttora quando vado ai controlli).... son tutti li che me la cantano ahahahahah bhe! sarà stata l'effetto ancora dell'anestesia unita alla morfina ma insomma gli ho tenuti allegri per ben 2 notti.Le altre giornate scorrevano tranquille mi riprendevo abbastanza velocemente e bene giorno dopo giorno sparivano i vari drenaggi, cominciai anche a mangiare restava l'incubo maschera.....Quella benedetta maschera seriva a dilatare i polmoni che erano stati accartocciati per molto tempo:cosi mi misi d'impegno a cercar di respirare meglio ed infatti in quel modo riusci a farne meno di maschera. Dunque tutto andava per il verso giusto ma.......
domenica 13 maggio 2012
Auguri a tutte le mamme che visiteranno il mio blog, ma permettetemi di fare un augurio particolare alla mia di mamma che non mi ha abbandonato un attimo durante la mia malattia, e tuttora continua a starmi accanto amorevolmente, e un augurio particolare anche alla mamma del mio donatore/trice, perchè senza il suo dono d'amore, non so se adesso sarei qui.
Vi voglio bene entrambe, di un bene diverso, ma entrambe siete nel mio cuore:mamma il primo suono che ho sentito prima di nascere è stato il battito del tuo cuore; il primo sorriso che ho visto è stato il tuo, sono quella che sono grazie a te, alla tua pazienza, al tuo perdono per le marachelle fatte(e ne ho fatte tante) e anche ai tuoi sculaccioni....abbiamo litigato tante volte(specialmente quando son diventata grande)ma son sempre tornata da te, non parlarti per me era un tormento dell'anima. Grazie mamma, grazie di cuore e TI VOGLIO UN MONDO DI BENE.Ora anch'io che sono mamma so cosa vuol dire l'amore per un figlio.....
Vi voglio bene entrambe, di un bene diverso, ma entrambe siete nel mio cuore:mamma il primo suono che ho sentito prima di nascere è stato il battito del tuo cuore; il primo sorriso che ho visto è stato il tuo, sono quella che sono grazie a te, alla tua pazienza, al tuo perdono per le marachelle fatte(e ne ho fatte tante) e anche ai tuoi sculaccioni....abbiamo litigato tante volte(specialmente quando son diventata grande)ma son sempre tornata da te, non parlarti per me era un tormento dell'anima. Grazie mamma, grazie di cuore e TI VOGLIO UN MONDO DI BENE.Ora anch'io che sono mamma so cosa vuol dire l'amore per un figlio.....
sabato 12 maggio 2012
L'arrivo al Policlinico
Non so quanti minuti rimasi ferma, seduta sul letto, con la mente vuota.... sembrava un sogno o un incubo, non lo so,finche Carlo non si avvicino dicendomi di sbrigarmi. Mi alzai guardai l'orario mancavano pochi minuti a mezzanotte....i miei dormivano cosa fare? Dovevo telefonare o no? Mi dispiaceva, svegliarli, sapevo che poi non avrebbero più dormito, e anche che allo squillo del telefono si sarebbero spaventati, pensando fosse successo, qualcosa.... d'altronde non potevo non farlo, si sarebbero offesi e mia madre me l'avrebbe rinfacciato per tutta la vita. Cosi mi armai di coraggio e chiamai, rispose mio padre, (lui non è una persona molto loquace) gli dissi che avevo ricevuto la chiamata e che stavo andando al Policlinico mi rispose va bene, con un filo di voce ... lo rassicurai dicendogli di non preoccuparsi e che avrebbero avuto notizie da Carlo e chiusi; cosa sia successo poi a casa dei miei non lo so.Presi la solita valigia che portavo in ospedale e cominciai a riempirla con le solite cose: biancheria intima, asciugamani, camicie da notte ed altro.... senza pensare che in effetti non mi sarebbe servita, perchè dopo l'intervento sarei stata in terapia intensiva.
Ora veniva per me la parte più dolorosa svegliare Stefania che già dormiva e salutarla; la mia mente faceva dei turbini pazzeschi di pensieri l'avrei rivista? o sarebbe stata l'ultima volta che l'abbracciavo, comunque sforzandomi di sorridere, anche se dentro avevo l'inferno la svegliai e le dissi che andavo in ospedale per il trapianto... credo ci abbia messo qualche minuto a focalizzare il tutto, ma poi mi sorrise mi disse ciao mamma ci vediamo, mi abbraccio e tornò a letto. Lei era sicura che tutto sarebbe andata bene? o come me sorrideva per non lasciarmi andar via con la tristezza , vedendomi anche tremare? Neanche questo so, so solo che torno a letto. L'unico che mi seguiva passo passo era Leo con i suoi occhioni dolci, ma assonati dormiva anche lui, ma non smetteva di seguirmi aveva capito.... che andavo via e secondo me aveva intuito che non era come le altre volte. Mi fermai, ormai ero vestita, mi sedetti, e lo accarezzai tanto, ma tanto, anche perchè sapevo che dopo( ma guarda in quel momento pensai al dopo),non avrei più potuto toccarlo per un paio di mesi almeno.Carlo era andato giù con la valigia e stava mettendo in moto la macchina ed io ne approfittai per guardarmi la casa come fosse l'ultima volta e risalutare Stefania.Poi dissi a me stessa su Lu coraggio andrà bene e chiusi la porta a chiave e raggiunsi Carlo. Entrai in macchina e mi vennero in mente le parole di Iris.... già bisognava avvisare gli amici su fb. ma a quell'ora chi chiamare?Vale, la mia piccola Vale lei sicuramente era sveglia e sicuramente era su fb, infatti le mandai un sms dove le dicevo che stavo andando in ospedale e che mi avevano chiamato per il trapianto, mi rispose con un sono felice lunghissimo, non capiva più niente, parlava con me e contemporaneamente scriveva su fb mi sembrava di sentire le varie voci gridare auguri... forza... andrà tutto bene... sta calma... li sentivo tutti nella mia mente. L'assicurai che Carlo avrebbe dato loro notizie e chiusi, mi accesi l'ultima sigaretta e guardai il panorama fuori. Lo conoscevo benissimo, ma era come se lo vedessi per la prima volta... si sentiva l'odore del mare c'era la luna che lo illuminava era calmissimo, gli alberi.... le insegne.... tutto guardato con occhi diversi cercando di imprimere negli occhi e nella mente anche il più piccolo particolare e poi mi chiedevo.... quando li avrei rivisti?Nel frattempo eravamo arrivati.... l'uomo della guardiola ci guardò e disse su vi aspettano e auguri, gli risposi grazie ed intanto il mio cuore pareva volesse scappare via...uscire fuori dal mio petto per come batteva; allora mi resi conto che durante il tragitto non avevo detto una parola. Entrammo in reparto e sfoderavo un sorriso non molto spontaneo, ma forzato, comunque dopo i vari esami di routine mi misero in stanza, era una singola,mi assicurarono che tutto sarebbe andato bene, mi dissero di farmi una doccia, non perchè fossi sporca, ma era la prassi, con un liquido marrone che puzzava da morire: era un disinfettante e mi lasciarono delle calze auto reggenti(molto sexy) bianche, che avrei dovuto mettere la mattina dopo prima di entrare in sala operatoria, e che servivano per evitare trombosi alle gambe.Nel frattempo si erano fatte quasi le 3, mandai Carlo a casa, sarebbe tornato la mattina dopo, e cercai di dormire, cosa non facile,ma sarà stata tutta l'agitazione che nel frattempo si era calmata per mia fortuna mi addormentai.
Ora veniva per me la parte più dolorosa svegliare Stefania che già dormiva e salutarla; la mia mente faceva dei turbini pazzeschi di pensieri l'avrei rivista? o sarebbe stata l'ultima volta che l'abbracciavo, comunque sforzandomi di sorridere, anche se dentro avevo l'inferno la svegliai e le dissi che andavo in ospedale per il trapianto... credo ci abbia messo qualche minuto a focalizzare il tutto, ma poi mi sorrise mi disse ciao mamma ci vediamo, mi abbraccio e tornò a letto. Lei era sicura che tutto sarebbe andata bene? o come me sorrideva per non lasciarmi andar via con la tristezza , vedendomi anche tremare? Neanche questo so, so solo che torno a letto. L'unico che mi seguiva passo passo era Leo con i suoi occhioni dolci, ma assonati dormiva anche lui, ma non smetteva di seguirmi aveva capito.... che andavo via e secondo me aveva intuito che non era come le altre volte. Mi fermai, ormai ero vestita, mi sedetti, e lo accarezzai tanto, ma tanto, anche perchè sapevo che dopo( ma guarda in quel momento pensai al dopo),non avrei più potuto toccarlo per un paio di mesi almeno.Carlo era andato giù con la valigia e stava mettendo in moto la macchina ed io ne approfittai per guardarmi la casa come fosse l'ultima volta e risalutare Stefania.Poi dissi a me stessa su Lu coraggio andrà bene e chiusi la porta a chiave e raggiunsi Carlo. Entrai in macchina e mi vennero in mente le parole di Iris.... già bisognava avvisare gli amici su fb. ma a quell'ora chi chiamare?Vale, la mia piccola Vale lei sicuramente era sveglia e sicuramente era su fb, infatti le mandai un sms dove le dicevo che stavo andando in ospedale e che mi avevano chiamato per il trapianto, mi rispose con un sono felice lunghissimo, non capiva più niente, parlava con me e contemporaneamente scriveva su fb mi sembrava di sentire le varie voci gridare auguri... forza... andrà tutto bene... sta calma... li sentivo tutti nella mia mente. L'assicurai che Carlo avrebbe dato loro notizie e chiusi, mi accesi l'ultima sigaretta e guardai il panorama fuori. Lo conoscevo benissimo, ma era come se lo vedessi per la prima volta... si sentiva l'odore del mare c'era la luna che lo illuminava era calmissimo, gli alberi.... le insegne.... tutto guardato con occhi diversi cercando di imprimere negli occhi e nella mente anche il più piccolo particolare e poi mi chiedevo.... quando li avrei rivisti?Nel frattempo eravamo arrivati.... l'uomo della guardiola ci guardò e disse su vi aspettano e auguri, gli risposi grazie ed intanto il mio cuore pareva volesse scappare via...uscire fuori dal mio petto per come batteva; allora mi resi conto che durante il tragitto non avevo detto una parola. Entrammo in reparto e sfoderavo un sorriso non molto spontaneo, ma forzato, comunque dopo i vari esami di routine mi misero in stanza, era una singola,mi assicurarono che tutto sarebbe andato bene, mi dissero di farmi una doccia, non perchè fossi sporca, ma era la prassi, con un liquido marrone che puzzava da morire: era un disinfettante e mi lasciarono delle calze auto reggenti(molto sexy) bianche, che avrei dovuto mettere la mattina dopo prima di entrare in sala operatoria, e che servivano per evitare trombosi alle gambe.Nel frattempo si erano fatte quasi le 3, mandai Carlo a casa, sarebbe tornato la mattina dopo, e cercai di dormire, cosa non facile,ma sarà stata tutta l'agitazione che nel frattempo si era calmata per mia fortuna mi addormentai.
venerdì 11 maggio 2012
La telefonata
I giorni successivi al furto del portafoglio li trascorsi andando in giro a rifare i documenti, che per mia fortuna ebbi al momento tranne la tessera sanitaria che mi sarebbe arrivata per posta.Il 27 settembre lo ricordo come fosse oggi , la sera ero su Fb. e stavo chattando con Davide, il mio Bianconiglio, e Iris. Davide era in lista d'attesa per il cuore, mentre Iris è la mamma di un giovane trapiantato di cuore. Si scherzava come sempre,alternando momenti di scherzo a argomenti seri riguardanti il trapianto, magari qualcuno era giù e bisognava farlo ridere oppure si parlava dei farmaci che ognuno di noi prendeva o di cretinate.Ricordo benissimo che Iris disse che era un periodo particolare per lei.....portava fortuna... se parlava con qualcuno che era in attesa quel qualcuno veniva chiamato, gli era già successo un paio di volte.Penso che se io e Davide avessimo potuto guardarci negli occhi il nostro sguardo avrebbe parlato....le rispondemmo entrambi bhe speriamo succeda veramente e si continuò a parlare. Verso le 21 e 30 come sempre diedi la buonanotte a tutti e spensi il pc.Quella sera, Carlo arrivò più tardi del previsto perciò cenammo tardi, terminata la cena mi recai in camera da letto....dovevo assolutamente stendermi e togliermi quel strumento di tortura che era la pancera; cosi feci.... mi ero appena sistemata a letto e stavo accendendo la tv quando......
il mio cuore sobbalzò, squillava il cel....ma era il numero che avevano al policlinico.Tremando come una foglia risposi e dall'altra parte la voce squillante della dott.sa Rendina che mi dice:"Signora c'è un bel fegato per lei che vuol fare accetta? viene?"Penso di essere stata zitta alcuni secondi, ma a me sembrarono ore, gli risposi di si, continuavo a tremare, e lei mi disse ok allora fra un'ora massimo un'ora e mezza la voglio qui.La paura e la speranza in quel momento lottavano fra loro.....
il mio cuore sobbalzò, squillava il cel....ma era il numero che avevano al policlinico.Tremando come una foglia risposi e dall'altra parte la voce squillante della dott.sa Rendina che mi dice:"Signora c'è un bel fegato per lei che vuol fare accetta? viene?"Penso di essere stata zitta alcuni secondi, ma a me sembrarono ore, gli risposi di si, continuavo a tremare, e lei mi disse ok allora fra un'ora massimo un'ora e mezza la voglio qui.La paura e la speranza in quel momento lottavano fra loro.....
mercoledì 9 maggio 2012
Padre Pio
Settembre con il suo caldo insopportabile, lentamente passava ed arrivo il 23(anniversario della morte di Padre Pio).Quella mattina chiesi a Carlo di accompagnarmi alla chiesa dei Frati Cappuccini, dove si venere Padre Pio, perchè volevo ascoltare la messa ed essendo molto distante da casa non potevo andare a piedi, al ritorno avrei preso il bus per tornare a casa.Mi vestii e Carlo mi accompagnò, lo salutai ed entrai in chiesa. La chiesa era gremita di gente, per mia fortuna trovai una sedia vuota, non era l'unica, in un angolo della chiesa.Non riuscivo a vedere l'altare nè tantomeno il frate che avrebbe celebrato la messa, ma non importava, potevo ascoltarla. Accanto a me si sedette una signora giovane,avevo poggiato la mia borsa al lato della sedia appesa alla spalliera. Questa signora ogni tanto metteva le mani da quella parte, ma avendo messo anche la sua di borsa non ci feci molto caso. Ascoltavo la messa, mentre questa era sempre li a maneggiare da quella parte e prendeva,così pareva un telefonino. Ad un certo punto senza che ci fosse stato uno squillo o avesse vibrato rispose a questo telefonino e chiaramente non potendo parlare usci dalla chiesa .....ma poi non rientrò più.Cominciai a pensare al peggio( cioè che avesse tolto qualcosa dalla mia di borsa) poi dissi a me stessa che non era possibile eravamo in chiesa e continuai ad ascoltare la messa.Arrivò il momento di dare l'offerta, presi la borsa per prendere il portafoglio(avevo preso solo 5 euro da casa di spiccioli, proprio per le offerte).....bhe i miei sospetti precedenti erano fondati... il portafoglio era sparito.Credo di essere diventata pallidissima, perchè la signora con il cestino per le offerte mi disse di non preoccuparmi, era come se l'avessi data e di star tranquilla, magari l'avevo lasciato a casa.Terminata la messa uscii e la prima cosa che feci fu di chiamare su a casa, per fortuna il cel l'avevo nella tasca esterna della borsa e non l'avrebbe potuto prenderlo se non togliendo la borsa dalla spalliera.Chiaramente a casa il portafoglio non c'era... avevo ben distinta davanti agli occhi l'immagine di me stessa che prendeva il portafogli e lo metteva in borsa.Restai fuori dalla chiesa e aspettai mio zio che mi venne a prendere per andare a denunciare il fatto ai carabinieri....ero arrabbiatissima, ma non per i 5 euro, ma per i documenti che avrei dovuto rifare e soprattutto per la tessera sanitaria. Guardai l'effige di Padre Pio e gli dissi:Padre Pio mio che bel regalo mi hai fatto.... comunque pazienza comprasse almeno del pane con quei soldi e non altro. Nel frattempo arrivo mio zio è andammo dai carabinieri, tutto questo succedeva il 23 Settembre 2011.
lunedì 7 maggio 2012
Marco
Marco è uno dei nostri angeli donatori ecco cosa scrive di lui la madre:
Marco Bungaro un ragazzo solare ,pieno di vita:Aveva 25 anni e il suo sogno era di diventare un carabiniere.Lui aveva fatto 2 anni nei carabinieri,ma nella rafferma non ce' l'aveva fatta...per questo entro nell'esercito in attesa di fare un concorso per rientrare nei carabinieri.Era amico di tutti e per gli amici si faceva in quattro.Niente era suo,dava tutto,immagina che aveva un'amico senegalese, che aveva conosciuto nel villaggio dove stiamo d'estate,lui ci lavorava.Si dispiaceva per lui e da casa prendeva del cibo per portarglielo,questo ragazzo è anche venuto al suo funerale con una tunica lunga(nel suo paese è segno di rispetto)adesso lui mi chiama mamma.Marco è stato diversi anni nelle varie caserme di Lecce,aveva tantissimi amici li,poi si congedò per fine ferma e si riarruolò. Lo mandarono a Bracciano, ogni 10 giorni tornava a casa con la sua macchina con altri ragazzi (perchè si dividevano le spese)quando tornava il sabato andava in discoteca con i suoi amici di Lecce.Da Bracciano lo mandarono a Viterbo per fare un corso di fuciliere,stette un mese prima di tornare a casa di nuovo.Questo è sucesso il venerdi' prima dell'incidente.Quando arrivvo' quel venerdi' ,ando' prima dal barbiere e poi venne a casa, portò una borraccia di coca cola alla sorella minore (era molto attaccato alla sorella, gli diceva sempre che quando sarebbe diventata piu' grande e sarebbe uscita con gli amici,lui l'avrebbe seguita)cenò, si lavò, ed usci'..si ritirò all'incirca verso le 3 di notte e se ne andò a letto.L'indomani lo chiamai verso le l'una per pranzare e mi disse che nel pomeriggio sarebbe andato a san foca,nella mia casa a mare con degli amici (perchè si voleva abbronzare..mi disse quando tornò a casa che si era fatto l'abbronzatura del muratore). Nel pomeriggio arrivarono questi due amici che io nn conoscevo,li conosceva da poco anche lui, quello che guidava lo aveva conosciuto il giorno prima, gliel'aveva presentato l'altro.Si prese del cibo per la cena della sera, poi sarebbero andati a ballare,mi diede un bacio e mi disse ma' ci vediamo domani(perchè sarebbe dovuto ripartire)non l'ho piu' visto ....da premettere che non so perchè sia uscito con questi ragazzi di Brindisi,i suoi veri amici li aveva tutti a Lecce.L'incidente è avvenuto alle 4',30 cosi mi è stato detto, il 118 è stato chiamato alle 5,10 del mattino,la telefonata dell'ospedale mi è arrivata alle 8',20..lui non si era messo alla guida perchè aveva bevuto... non sapeva che l'altro aveva fatto uso di altro.Ha preso una curva a velocita' elevata e la macchina si è ribaltata piu' volte sino alla fine della curva.Marco è stato sbalzato fuori dallo sportellone di dietro ed ha battuto la testa,al suo funerale c'erano tutti suoi amici.Gli è stato fatto il funerale col picchetto d'onore dall'esercito,c'erano tutti i suoi superiori,era un ragazzo molto affettuoso..
Marco Bungaro un ragazzo solare ,pieno di vita:Aveva 25 anni e il suo sogno era di diventare un carabiniere.Lui aveva fatto 2 anni nei carabinieri,ma nella rafferma non ce' l'aveva fatta...per questo entro nell'esercito in attesa di fare un concorso per rientrare nei carabinieri.Era amico di tutti e per gli amici si faceva in quattro.Niente era suo,dava tutto,immagina che aveva un'amico senegalese, che aveva conosciuto nel villaggio dove stiamo d'estate,lui ci lavorava.Si dispiaceva per lui e da casa prendeva del cibo per portarglielo,questo ragazzo è anche venuto al suo funerale con una tunica lunga(nel suo paese è segno di rispetto)adesso lui mi chiama mamma.Marco è stato diversi anni nelle varie caserme di Lecce,aveva tantissimi amici li,poi si congedò per fine ferma e si riarruolò. Lo mandarono a Bracciano, ogni 10 giorni tornava a casa con la sua macchina con altri ragazzi (perchè si dividevano le spese)quando tornava il sabato andava in discoteca con i suoi amici di Lecce.Da Bracciano lo mandarono a Viterbo per fare un corso di fuciliere,stette un mese prima di tornare a casa di nuovo.Questo è sucesso il venerdi' prima dell'incidente.Quando arrivvo' quel venerdi' ,ando' prima dal barbiere e poi venne a casa, portò una borraccia di coca cola alla sorella minore (era molto attaccato alla sorella, gli diceva sempre che quando sarebbe diventata piu' grande e sarebbe uscita con gli amici,lui l'avrebbe seguita)cenò, si lavò, ed usci'..si ritirò all'incirca verso le 3 di notte e se ne andò a letto.L'indomani lo chiamai verso le l'una per pranzare e mi disse che nel pomeriggio sarebbe andato a san foca,nella mia casa a mare con degli amici (perchè si voleva abbronzare..mi disse quando tornò a casa che si era fatto l'abbronzatura del muratore). Nel pomeriggio arrivarono questi due amici che io nn conoscevo,li conosceva da poco anche lui, quello che guidava lo aveva conosciuto il giorno prima, gliel'aveva presentato l'altro.Si prese del cibo per la cena della sera, poi sarebbero andati a ballare,mi diede un bacio e mi disse ma' ci vediamo domani(perchè sarebbe dovuto ripartire)non l'ho piu' visto ....da premettere che non so perchè sia uscito con questi ragazzi di Brindisi,i suoi veri amici li aveva tutti a Lecce.L'incidente è avvenuto alle 4',30 cosi mi è stato detto, il 118 è stato chiamato alle 5,10 del mattino,la telefonata dell'ospedale mi è arrivata alle 8',20..lui non si era messo alla guida perchè aveva bevuto... non sapeva che l'altro aveva fatto uso di altro.Ha preso una curva a velocita' elevata e la macchina si è ribaltata piu' volte sino alla fine della curva.Marco è stato sbalzato fuori dallo sportellone di dietro ed ha battuto la testa,al suo funerale c'erano tutti suoi amici.Gli è stato fatto il funerale col picchetto d'onore dall'esercito,c'erano tutti i suoi superiori,era un ragazzo molto affettuoso..
settembre
Agosto finalmente era finito ed io speravo con tutto il cuore che si portasse via anche il caldo, invece le giornate più afose, quelle che ti tolgono il respiro, furono a Settembre almeno le prime due settimane e come ciliegina sulla torta si ruppe anche il condizionatore portatile che abbiamo in camera da letto,perciò dormire era diventata un'impresa ardua;
un pò per la malattia in se per se che porta l'insonnia un altro po' per le zanzare che entravano( tenendo tutte le finestre aperte e nonostante i zampironi), anche se avevo due ventilatori che praticamente mi buttavano il vento addosso, ma non era cosa sudavo in maniera pazzesca e non riuscivo a riposare, Nel frattempo trascorrevo il mio tempo libero su fb e conoscevo sempre più gente nelle mie condizioni, ma soprattutto respiravo il dolore delle madri dei nostri angeli donatori. Una cosa straziante, quel dolore che tu puoi solo immaginare ma non riesci a comprendere al 100%.Perdere un figlio a 20 anni, ma aver la forza in quel momento di dolore atroce, della consapevolezza che non lo vedrai più, non sentirai la sua voce, non potrai abbracciarlo, e bene avere il coraggio, la forza, l'amore di dire un SI.
Si dono i suoi organi salvo chi senza un organo sano morirebbe, dono loro un'ala per continuare a vivere a volare....questo è amore puro e incondizionato e loro sono i nostri angeli donatori.
un pò per la malattia in se per se che porta l'insonnia un altro po' per le zanzare che entravano( tenendo tutte le finestre aperte e nonostante i zampironi), anche se avevo due ventilatori che praticamente mi buttavano il vento addosso, ma non era cosa sudavo in maniera pazzesca e non riuscivo a riposare, Nel frattempo trascorrevo il mio tempo libero su fb e conoscevo sempre più gente nelle mie condizioni, ma soprattutto respiravo il dolore delle madri dei nostri angeli donatori. Una cosa straziante, quel dolore che tu puoi solo immaginare ma non riesci a comprendere al 100%.Perdere un figlio a 20 anni, ma aver la forza in quel momento di dolore atroce, della consapevolezza che non lo vedrai più, non sentirai la sua voce, non potrai abbracciarlo, e bene avere il coraggio, la forza, l'amore di dire un SI.
Si dono i suoi organi salvo chi senza un organo sano morirebbe, dono loro un'ala per continuare a vivere a volare....questo è amore puro e incondizionato e loro sono i nostri angeli donatori.
giovedì 3 maggio 2012
Per non cadere nello sconforto
L'attesa diventa sempre più stressante,
non vi è un giorno, anche se noi non
vogliamo,che il pensiero non vada
a finire su quell'organo che aspetti.
Ti prende ,la malinconia, perdi la
speranza e la tua anima si riempie
di tristezza,
Bisogna reagire però, guai a lasciare
che la tristezza e l'angoscia
prendano il soppravento;
non si vivrebbe più
si farebbe soffrire chi ci sta accanto
e già soffre in silenzio.
A quel punto, io alzo gli
occhi al cielo
vedo come in una vecchia foto
i volti sorridenti dei nostri angeli;
comincio a parlare con loro
non con la mia voce,
ma con il cuore
e dico loro:
Angeli nostri aiutateci,
voi che avete donato parte di voi
per amore salvando tante vite,
voi che siete a fianco
dei vostri cari e li consolate,
voi che vivete in un mondo migliore
del nostro,
trovate un minuto del vostro tempo
da dedicare a noi.
Aiutateci a non perdere la speranza,
a ritrovare il sorriso e la serenità
a vivere l'attesa
senza disperazione come una madre vive l'attesa
della nascita di un figlio,
ad avere pazienza,
ad aiutare i più sconfortati,
dateci questa forza, con lo stesso amore
con il quale avete donato
la rinascita.
Tutto questo mi fa tornare il sorriso,
la forza di andare avanti
con serenità,
perchè sono sicura
che da lassù loro vegliano
anche su di noi che aspettiamo.
mercoledì 2 maggio 2012
A G O S T O
Ed eccoci ad Agosto, il caldo è insopportabile, come sempre qui al Sud, per fortuna in camera da letto abbiamo l'aria condizionata e si riesce a dormire, ma le zanzare sono un tormento. Strano come la nostra mente possa ritornare indietro nel tempo e ricordare e rivivere tutte le emozioni di quel periodo: basta una canzone......Già e a me capitò per caso di ascoltare Luci a S.Siro di Vecchioni. Come in un film ripercorsi tutti i giorni i quel periodo, tutti i momenti felici, fra i compagni.... il lavoro su a Milano, se solo allora non avessi dato retta a quello che poi sarebbe diventato mio marito, ora sicuramente starei lavorando alle Poste, forse la mia vita sarebbe stata diversa, ma.... di se e forse son piene le fosse ed indietro non si torna.Puoi solo ricordare quei momenti e basta e riviverli con la mente.Riguardo il mio trapianto tutto taceva le analisi restavano stabili....l'unica cosa che aumentava sempre più era la mia ernia inguinale(ormai un laparocele) enorme....quando mi sedevo mi sembrava di avere sulle gambe la testa di un bambino e muovermi, nonostante la panciera era un'impresa. Ma visto che non si poteva fare niente al momento se non conviverci, mi portavo dietro un'altra bomba ad orologeria che avrebbe potuto scoppiare da un momento all'altro, anche se mi avevano assicurato che sarebbe stato molto difficile succedesse perchè era piena d'ascite.Insomma per due anni circa mi sentivo perennemente gravida, all'inizio per l'ascite e poi per l'ernia.... dicono che le madri degli imbecilli sono sempre incinte...bhe mi sentivo anch'io a volte un imbecille.L'unica consolazione era che erano aumentati i miei amici, avevo conosciuto Giuseppe, Chiara , Annalisa, Iris e tanti altri. Il mio giardino della vita si era riempito di nuovi fiori e questo mi rendeva felice.
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