Benvenuti amici e amiche! Questo sarà un mio diario, nel quale parlerò della mia malattia e di come son riuscita grazie ad un trapianto a vincerla, le mie paure, le mie emozioni, racchiuse in un blog; insomma la mia storia.Tutto questo affinchè possa servire a dar coraggio a chi attende ancora e a far capire l'importanza della donazione degli organi.
lunedì 30 aprile 2012
E l'avventura continua, o meglio l'attesa, siamo ormai in piena estate ed io il caldo non lo sopporto proprio, per non parlare delle zanzare che mi fanno martire; specialmente se son da sola..... se c'è Carlo devo dire che preferiscono lui.... povero amore. Avete mai provato a vivere l'estate chiusa in casa, perchè non potete prendere sole e non potete camminare molto? Bhe vi garantisco che non è piacevole, ed io non vedevo l'ora che finisse.....un'utopia, visto che qui al Sud a volte dura anche fino ad Ottobre, Cercavo comunque di tenere la mente impegnata, ma a volte anzi almeno una volta al giorno andava a finire il mio pensiero sempre sul trapianto. Immediatamente pensavo ad altro mi sforzavo di farlo, perchè il pensare al trapianto, all'attesa mi faceva star male.
P.s. avevo pensato di catturare e addestrare un pipistrello per le zanzare hahahahahah!!!!!
P.s. avevo pensato di catturare e addestrare un pipistrello per le zanzare hahahahahah!!!!!
Grazie
Grazie, a chi ha visitato il mio blog,
grazie a chi sta per farlo,
grazie a chi lo farà.
Grazie a chi ha dedicato un pò
del suo tempo,
per leggere le mie storie.
Grazie a chi, per un attimo
ha condiviso, le mie speranze,
le mie gioie, le mie paure,
i miei dolori, le mie angoscie.
Spero di cuore che i miei scritti,
abbiano portato qualcuno
a pensare seriamente
alla donazione di organi,
come un gesto d'amore.
Spero, che la mia storia
non ancora conclusa,
possa essere d'aiuto e conforto,
a chi ancora attende...
spronandolo a non mollare,
non perdere la speranza mai.
Perchè anche per lui/ei
arriverà un angelo.
e lo farà rinascere.
Un abbraccio e un bacio
a voi tutti e........
Grazie infinite ai nostri angeli
sabato 28 aprile 2012
e... la vita continua in attesa di uno squillo
Bene la bestia nera era stata sconfitta e la vita continuava ad andare avanti come sempre, in attesa.....cercavo di tenere la mente occupata ed aiutare in qualche modo gli altri che come me erano ad attendere quel benedetto squillo perciò anche stavolta scrissi ciò che provavo:
Un altro giorno inizia,
ringrazio Dio
che mi da la possibilità
di viverlo.
Mi alzo da letto, vado in bagno,
mi lavo, mi guardo allo specchio
e sorrido.....
ho dei capelli bianchi
dovrei farmi la tinta,
ma non ne ho molta voglia,
poi mi dico su Luciana
non trascurarti.
Vado in cucina,
preparo la colazione,
chiamo Carlo,
Leo (il mio cane) mi segue
come un'ombra e scondinzola;
si sveglia Stefania
e solare come la
maggior parte dei giorni
mi dice: ciao mamma tutto bene?
Sfoderando il suo bellissimo
sorriso
eh si è proprio bella
specialmente quando sorride.
Leo va verso la porta
e porta il suo guinzaglio
vuole andare giù,
scoppiamo a ridere
e lui ci guarda
spostando la testa da un lato,
come volesse dirci: ma cosa c'è da ridere?
Suonano al portone
è arrivata mia madre
entra sorridendo anche lei,
per fortuna non ha più
la faccia addolorata
che aveva all'inizio
della mia malattia, anche se so,
che a casa sua prega per me
e il suo pensiero
è sempre rivolto a me.
Comincia a muoversi
come una saetta
la guardo e penso
" Che strana la vita,
lei ha 76 anni e mi accudisce
ancora come fossi una bambina,
quando dovrei essere io
ad aiutare lei
nelle pulizie della casa".
Squilla il telefono
il mio cuore batte forte,
come un allarme impazzito
e se fosse l'ospedale?
Rispondo con paura,
ma anche con tanta speranza,
no è mia zia
sorrido.
Il giorno corre come sempre e monotono
ormai i giorni sono tutti uguali
come i granelli di un rosario.
Arriva la sera...
la cena, la tv e a letto,
sorrido ancora non ho mai riposato
tanto in vita mia
come da 2 anni a questa parte.
Prima di addormentarmi
ringrazio gli angeli donatori
e spero con tutto il cuore
che per qualcuno
sia arrivata la famosa telefonata.
Poi dico a me stessa
che arriverà il mio di angelo,
ora non è ancora il momento
e mi addormento
con un sorriso e una speranza.
Vivere nell'attesa
non è facile,
ma se impariamo a convivere
con l'attesa
tutto ci sembrerà più bello
e meno doloroso,
perciò amici miei
sorridete alla vita
e prendete sotto braccio l'attesa
come fosse una cara amica
perchè prima o poi
anche il vostro angelo
arriverà e vi farà volare
verso la vita.
Un altro giorno inizia,
ringrazio Dio
che mi da la possibilità
di viverlo.
Mi alzo da letto, vado in bagno,
mi lavo, mi guardo allo specchio
e sorrido.....
ho dei capelli bianchi
dovrei farmi la tinta,
ma non ne ho molta voglia,
poi mi dico su Luciana
non trascurarti.
Vado in cucina,
preparo la colazione,
chiamo Carlo,
Leo (il mio cane) mi segue
come un'ombra e scondinzola;
si sveglia Stefania
e solare come la
maggior parte dei giorni
mi dice: ciao mamma tutto bene?
Sfoderando il suo bellissimo
sorriso
eh si è proprio bella
specialmente quando sorride.
Leo va verso la porta
e porta il suo guinzaglio
vuole andare giù,
scoppiamo a ridere
e lui ci guarda
spostando la testa da un lato,
come volesse dirci: ma cosa c'è da ridere?
Suonano al portone
è arrivata mia madre
entra sorridendo anche lei,
per fortuna non ha più
la faccia addolorata
che aveva all'inizio
della mia malattia, anche se so,
che a casa sua prega per me
e il suo pensiero
è sempre rivolto a me.
Comincia a muoversi
come una saetta
la guardo e penso
" Che strana la vita,
lei ha 76 anni e mi accudisce
ancora come fossi una bambina,
quando dovrei essere io
ad aiutare lei
nelle pulizie della casa".
Squilla il telefono
il mio cuore batte forte,
come un allarme impazzito
e se fosse l'ospedale?
Rispondo con paura,
ma anche con tanta speranza,
no è mia zia
sorrido.
Il giorno corre come sempre e monotono
ormai i giorni sono tutti uguali
come i granelli di un rosario.
Arriva la sera...
la cena, la tv e a letto,
sorrido ancora non ho mai riposato
tanto in vita mia
come da 2 anni a questa parte.
Prima di addormentarmi
ringrazio gli angeli donatori
e spero con tutto il cuore
che per qualcuno
sia arrivata la famosa telefonata.
Poi dico a me stessa
che arriverà il mio di angelo,
ora non è ancora il momento
e mi addormento
con un sorriso e una speranza.
Vivere nell'attesa
non è facile,
ma se impariamo a convivere
con l'attesa
tutto ci sembrerà più bello
e meno doloroso,
perciò amici miei
sorridete alla vita
e prendete sotto braccio l'attesa
come fosse una cara amica
perchè prima o poi
anche il vostro angelo
arriverà e vi farà volare
verso la vita.
giovedì 26 aprile 2012
Fantasmi e amici: il non mollare.... la vittoria, grazie
I miei pensieri volano lontano
e ripercorrono la mia vita,
come una bobina di un film.
Riprovo la sensazione
del primo amore,il primo bacio.
Risento i calcetti di mia figlia
nella mia pancia....
riprovo la gioia e la felicità
di stringerla fra le braccia
per la prima volta,
le ansie, le paure, il dolore,
di quando stava male.
Ricordo la monotonia giornaliera,
che allora mi sembrava insopportabile...
e oggi invece vorrei rivivere.
Il mio divorzio...
il mio cuore che batte di nuovo per amore...
l'incontro con Carlo,
tutta la notte in giro per Bari abbracciati.
La vita continua...
diversa più serena, sono felice poi....
la malattia... la cura... il trapianto da fare,
l'angoscia... ma si continua a vivere.
C'è solo un problema: le ernie....
le ernie i miei fantasmi,
le mie paure;
ogni tanto si semistrozzavano...
dolori tanti.... ma poi ritornavano a posto.
Poi i fantasmi
questa volta non sono andati via,
ma aumentavano...,
l'ernia non rientrava,
e loro ridevano attorno a me.
Poi buio totale....la mente vuota...
una voce che mi chiama: Luciana, svegliati,
guardami...
e gli schiaffi, ed io che pensavo...
ma questa è scema?
Perchè mi picchia?
Luciana, Luciana, quella voce...
era dolce, materna....
apro gli occhi......
quanta luce troppa, li richiudo...
NOOOOOOOOOOOOOOOO, non chiudere gli occhi!!!!!
Guardami Luciana!!!!!
Apro piano gli occhi:" Dio quel volto,
l'ho già visto... ma dove!!!"
Madonna mia....si quella suora
assomigliava alla Madonna di Fatima,
resto incantata a guardarla...
provo a parlare... ma non ci riesco!!!!
Riecco i fantasmi, forti più che mai,
ho perso la voce?
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO urlo dentro me....
la suora capisce,forse dal mio sguardo
terrorizzato,mi sorride..
e mi dice:"non preoccuparti,
sei intubata, perciò non riesci a parlare,
ma appena togliamo il tubo parlerai.
I fantasmi spariscono,
ma la mia mente non è lucida,
dove sono? dove sono i miei?
La stessa voce dolce: sei a Trani,
in terapia intensiva, ti hanno operata,
ma ora va tutto bene.
Sono nuda, sola, mi guardo intorno....
e vedo gente attaccata alle macchine
per vivere.... che odore di morte.
Arriva il medico, mi sorride e mi dice:
"hai visite".....
da lontano vedo un uomo con un camice...
la cuffia, la mascherina, si avvicina....
lo guardo ma....è Carlooooooooooooo!!!!
Carlo, i suoi occhi sono lucidi,
mi acarrezza, mi bacia,,,
riprovo a parlare, ma niente...
quante cose vorrei dirgli e sapere.
Lui sorride e mi dice:"Sai i tuoi amici di Fb.
sono tutti preoccupati per te!"
E.... rivedo voi...
gli occhi birbanti di Davide,
la voce pacata di Carmelo,
l'allegria di Vale,
la forza di Bea,
i consigli di Mario,
il mio consolare i parenti
dei nostri angeli,
la sagezza di Sergio,
e tutti gli altri... Ornella, Massimo, Titta.
Titta.... chi le dirà ora di non mangiare
molti dolci?
Come d'incanto sento le vostre voci,
mi arriva un po' di forza da ognuno di voi
e allora penso, non devo mollare.
I fantasmi sono scappati
il vostro volermi bene,
li ha fatti andare via.
Finalmente mi tolgono il tubo...
provo a parlare... esce un filo di voce,
ma parlo.
Poi si torna a Molfetta,
Carlo mi fa parlare al cel
con Carmelo e Ornella...
che bello risentirli.
Ornella mi dice:" Ti vogliamo tutti bene",
ed io penso a quanto sono fortunata
ad avere amici come voi tutti.
Quanta forza mi avete dato
e quanto bene vi voglio,
ed ora non ho parole
se non dirvi...... GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE,
Grazie di cuore a tutti voi,
siete gli amici migliori che uno possa desiderare.
Grazie di esistere tutti quanti.
(Luciana Favuzzi)
Rientro a casa
Non sono mai stata cosi felice di tornare a casa, come quando usci dall'ospedale di Molfetta. Le altre volte andavo via dagli ospedali con un pizzico di tristezza, perchè lasciavo nuove amiche fatte in stanza e perchè sapevo che avrei avuto nostalgia degli infermieri/e e dei medici.Una volta a casa, cominciai la lotta a base di Lasonil pomata contro gli ematomi e la lotta contro la crosta di sangue agrumito che avevo alla narice, sia internamente che esternamente a base di olio di lino. Stefania non faceva altro che raccontare di continuo tutta la faccenda, cercando di far prevalere i lati ridicoli; già perchè non so se ci avete fatto caso ma in ogni tragedia c'è sempre un momento d'ilarità. Credo lo facesse per sfogarsi, per liberarsi dall'angoscia che le aveva attanagliato l'anima, povera figlia, ma poveri tutti, Carlo, mia madre, mio padre, mia cognata, e persino i miei nipoti, il più piccolo Ivan, pare che mentre mi operavano ed erano tutti in ospedale a pregare e sperare che tutto andasse bene, telefonò alla madre e le disse: " Mamma non ti preoccupare ho detto a Padre Pio che rivoglio zia Luciana, vedrai si sveglierà e stara bene". La mia piccola scamorzina (lo chiamo cosi) e chissà che la sua preghiera non abbia avuto effetto.....Dio ascolta sempre le preghiere dei piccoli. La cosa però più straordinaria per me fu quando entrai su Fb. mi stavano tutti aspettando....la mia pagina era piena di messaggi di incoraggiamento, di non mollare, non mi sono mai sentita voluta cosi bene come allora....ricordo che piansi per la gioia... piangevo e ridevo e pensavo è proprio vero gli amici veri non è detto che siano quelli che vedi e ti sono accanto, ma quelli che ti vogliono bene anche se virtuali....
mercoledì 25 aprile 2012
Finalmente a Molfetta
Quel benedetto viaggio in ambulanza sembrasse non finire mai, i km sembravano il triplo di quello che in realtà sono (solo 21), finalmente arrivammo in ospedale e su in reparto, nella sala d'attesa c'era mio padre sorridente che mi aveva portato la mia roba, camicia da notte, slip e tutto il resto. Mi misero in una stanza, da sola e la cosa non mi dispiacque affatto, ritrovai una vecchia amica del Magistrale che faceva la capo sala in quel reparto, le infermiere mi aiutarono a mettermi la camicia da notte.... finalmente qualcosa adosso che profumava di vero pulito e non di disinfettante.Dopo un pò arrivò mia zia con una bottiglia d'acqua.... evvai potevo anche bere, ma le infermiere mi dissere che finchè non arrivava il medico e dava il permesso, potevo solo sciacquarmi la bocca.Quella volta sinceramente me ne fregai(scusate il termine) a Trani bevevo ormai da due giorni, perciò nonostante l'attenzione di mia zia, l'acqua la ingoiavo quasi tutta e ne sputavo un pò.Sarà stato il fatto che per giorni non avevo dormito o il fatto che mi ero completamente rilassata ed ero tranquilla ma di fatto sta che dormii parecchio..... insomma alternavo momenti di sonno a momenti di risveglio.Verso le 16 arrivò mia madre(premetto che mi portarono via da Trani alle 14,30 circa)per dare il cambio a mia zia....insomma non mi lasciarono sola un istante. Allora seppi tutta la storia... trasportata d'urgenza(codice rosso) in ospedale i medici dopo una veloce tak fecero ai miei parenti un quadro catastrofico, e a quanto pare lo era veramente, se non mi operavano morivo.....se mi operavano, per le mie condizioni fisiche del momento e per le condizioni del fegato, rischiavo di rimanere sotto i ferri.Fu Stefania a prendersi la responsabilità e ad avere la forza e il sangue freddo di firmare il consenso per l'operazione dicendo agli altri che non sapevano cosa fare; che era l'unica via di speranza che avevo. Terminato l'intervento tutto era andato diciamo bene, i medici avevano chiamato il prof. Memeo(il chirurgo che poi avrebbe effettuato il trapianto) e avevano chiesto a lui in che modo retinare l'ernia per dar meno fastidio durante il trapianto.Le mie condizioni però non erano migliorate molto io ero ancora in come e l'ammonio ancora altissimo avevo bisogno di essere compensata e a Bari purtroppo non c'era posto cosi fui trasportata a Trani in terapia Intensiva.La cosa che mi lasciò veramente stupita e che mi confermò già quel che sapevo fu quando mi raccontarono del mio cane.Leo, (cosi si chiama il mio cane) è un incrocio fra un pit bull e un rottewailler, certo una macchina da guerra, ma è buono come un agnello, noi riusciamo persino a toglierli un osso dalla bocca. Come tutti i cani però se qualcuno che non conosce entra in casa lui all'inizio abbaia e poi si avvicina per annussarlo e poi gli fa le feste se chiaramente stiamo noi in casa(se dovessero entrare dei ladri a casa e non ci fosse nessuno non credo avrebbe quella reazione).Mamma mi disse che quando entrarono in casa gli infermieri e il medico dell'ambulanza con la barella lui invece era seduto in silenzio all'angolo del corridoio vicino alla camera da letto e mi guardava e piangeva.....povero cucciolo sentiva che forse non mi avrebbe più rivisto....avrei voluto averlo li in quel momento e coccolarlo tutto(lui ama da morire le coccole).Verso le 18 arrivò anche Stefania era appena arrivata dall'università la strinsi forte a me, volevo piangere, ma non lo feci... lei sorrideva e le si leggeva la gioia negli occhi e mi racconto il tutto dal suo punto di vista. Devo ammettere che ridemmo tanto. Mi aspettava però un'altra scoperta per me sconvolgente senza farci caso mi guardai dopo tanto tempo (a Trani non l'avevo mai fatto), le braccia..... mamma mia sembravano le braccia di una tossica; piene di ematomi violacei e anche le mie cosce, se volevamo chiamarle cosce, nelle stesse condizioni. Con l'aiuto di mia zia mi alzai da letto per andare in bagno e......penso che non urlai per contegno, avevo la stanza piena di gente che era venuta a trovarmi,ma ero ancora gialla e avevo un grumo di sangue al lato di una narice e i capelli....inguardabili parevano che avessero preso una enorme scossa elettrica... insomma befane più brutte di me in quel momento non esistevano ahahahah!!!!!Dopo circa 5 giorni finalmente tornai a casa e stavolta senza la bestia nera......
martedì 24 aprile 2012
La bestia nera: la vittoria II parte
Avevo ormai perso la cognizione del tempo, non sapevo che giorno era e soprattutto non sapevo se era giorno o notte, lo intuivo al massimo dai parenti che entravano (uno la volta) per far visita. Mi veniva da piangere..... i miei dov'erano? C'è odore di dolore di morte qui, il silenzio è insopportabile provo a chiamare la suora ma....per quanto mi sforzassi non usciva una parola, non potevo parlare! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO,non è possibile cosa centravano le corde vocali con l'ernia? Possibile che il coma abbia danneggiato il mio cervello e non posso parlare? Allora le lacrime cominciarono a scendere da sole.... lacrime di rabbia, sconforto, paura...non avevo niente per asciugarmi gli occhi ed arrivavano fino alle labbra....è vero sono amare le lacrime, forse perchè esprimono dolore e sofferenza.In quel momento , portarono un altro signore non doveva essere anziano, anzi....era il fratello di un infermiere che lavorava la ed aveva anche un medico tutto per se. Lo misero accanto al mio letto ma non sono mai riuscito a vederlo ne tantomeno ho sentito la sua voce. Si avvicino la suora e...... mi guardò gli feci cenno che piangevo perchè avevo perso la voce... sorrise e mi disse che andava tutto bene; non ero diventata muta semplicemente ero intubata e non riuscivo a parlare.Mentre ero li che cercavo di pensare a qualcosa di felice di bello, si avvicina una persona....il camice azzurro....la cuffia in testa azzurra....la mascherina..... viene verso me.... lo guardo gli occhi lucidi... quegli occhi li avrei riconosciuti fra milioni di occhi ma .... è Carlo.Dio il cuore mi stava scoppiando, non ero sola mi baciò in fronte, mi prese la mano e mi accarezzava, volevo parlare.... ma niente lui mi diceva di star zitta, c'era tempo per parlare e poi per tirarmi su credo mi disse che avevo creato un putiferio su Fb.Tutti erano preoccupati per me, appena entrava la sera tutti erano li a chiedere mie notizie o a chiamarlo su skype, Davide accendeva ogni giorno un cero che gli avevano portato da Medjugorje..... il mio Bianconiglio in attesa di un cuore nuovo(uno dei miei amici più cari).Mi disse che il giorno prima era venuta Stefania(mia figlia) a trovarmi, ma io non davo segni di vita....povera Stefy chissà come si sara sentita che voglia di abbracciarla e di stringerla a me avevo, e che il giorno dopo sarebbe entrata mia madre..... mamma adesso si che avrà la faccia della Madonna Addolorata... restò talmente poco il tempo che non passava mai volo via e andò via....troppo presto per me, ma almeno quella visita mi aveva tirata su di morale.La sera, credo sia la sera il medico mi tolse il tubo, provai a parlare ed in effetti la mia voce si sentiva anche se era bassissima.... ebbi anche l'acqua... che bello in quel momento ero la donna più felice e capii che è proprio vero la felicità è fatta di piccole cose.Il giorno dopo in effetti venne anche mia madre,ma sorrideva... il vedermi sveglia e viva per lei era tanto mi dette l'acqua e mi racconto tutto. L'intervento...le pochissime possibilità di vita che mi avevano dato i medici, ma c'è l'avevo fatta.... come dice mia cognata tu hai sette vite come una gatta ahahahahahha! Credo che però almeno cinque se ne siano andate in quel frangente. La sera tardi quel poverino che avevano messo accanto al mio letto mori, non so cos'avesse o se era li per un incidente.... ma il suo cuore non resse. Provai a parlare con il fratello dopo aver detto che mi dispiaceva, e mi dispiaceva veramente,perchè non donava gli organi rimasti buoni... mi guardò cosi male e con tanto odio, che sembrava che fossi stata io ad uccidergli il fratello.Deficiente,ignorante e egoista pensai dentro me...avresti salvato delle vite e la morte di tuo fratello non sarebbe stata vana.Pregai per quel poverino e poi dopo tanto nonostante la luce accecante e le voci degli infermieri che parlavano ad alta voce e il televisore a tutto volume....già non avevano il minimo rispetto, tanto per loro eravamo già tutti cadaveri o almeno lo erano gli altri, riuscii a dormire un po'. Il giorno dopo, mi dimisero mi riportarono in ospedale a Molfetta (la mia città) l'incubo era finito.Questa volta in ambulanza ero bella sveglia e ricordo che faceva un caldo pazzesco....
lunedì 23 aprile 2012
La vittoria della bestia nera
Avevo capito ormai che se abusavo un po' a mangiare o ero costretta ad aumentare la dose del portolac(perchè l'ammonio aumentava molto), la bestia nere(l'ernia ombelicale)si svegliava e usciva fuori costringendomi a giorni immobile e digiuna a letto e con dolori non piacevoli fino a che non rientrava. Ormai avevo imparato a riconoscere tutti i segnali che il mio corpo mi dava quando stava per accadere e la cosa succedeva sempre più spesso. Questo mi faceva stare in uno stato d'animo non piacevole ero sempre all'erta a percepire il minimo segnale e a prepararmi al peggio. A giugno mio nipote si fece la prima comunione, avevo cercato di non partecipare al ricevimento, ma mia cognata mi disse che non mi avrebbe guardata più in faccia se non andavo, cosi partecipai dicendo a me stessa di stare attenta a non abusare con il cibo; cosa difficilissima da effettuare, primo perchè non puoi farti fare un menù diverso, secondo per una che mangiava brodo tutti i giorni il non resistere ad assaggiare altro era credetemi una tortura, invece poi la tortura è venuta dopo.Dopo alcuni giorni da quel benedetto ricevimento ecco che la bestia nera si rifà viva e questa volta di rientrare non voleva saperne.Passai due giorni a letto, prendendo un toradol ogni 8 ore per i dolori; il toradol porta sonnolenza e quindi riuscivo a dormire ed era quello che più desideravo, la notte però era un incubo perchè mi svegliavo per andare in bagno....ma orinavo pochissimo e i dolori ricominciavano. A questo punto l'ernia si era strozzata, le feci erano finite nel sangue l'ammonio era salito a 550(pensate che il massimo è 34) ed io ero caduta in coma epatico. Buio totale.....non ricordo niente nè so quanti giorni rimasi in coma. Ricordo che mi sentii chiamare e due mani che mi schiaffeggiavano.....pensai ma chi diavolo è questa deficiente che mi prende a schiaffi e perchè? Aprii gli occhi ma la luce era talmente accecante che gli richiusi immediatamente.....mentre quella voce diceva:"no apri gli occhi guardami non dormire svegliati".Feci uno sforzo per me enorme in quel momento, riaprii gli occhi e cosa vedo davanti a me... il volto della Madonna di Fatima.....Dio pensai ma dove sono???? Era il volto di una suora....ma uguale a quello della Madonna, continuai a guardarla non so se con meraviglia o incredulità, perchè mi sorrise e mi disse va tutto bene ti hanno operata, sei a Trani in terapia intensiva. Trani??? Terapia intensiva???? Operata???? Mi sforzai di ricordare, ma l'ultima cosa che ricordavo ero io nel mio letto che volevo solo dormire perchè si erano calmati i dolori.Poi arrivo una dottoressa e mi spiego il tutto, praticamente ero stata portata d'urgenza e in ambulanza all'ospedale della mia città e la mi avevano retinato l'ernia che si era strozzata e poi mi avevano mandato a Trani in terapia intensiva per compensarmi, in quanto prendendo parecchi toradol per i dolori mi ero procurata anche un'epatite da farmaci; guardandomi le mani infatti erano gialle, pensai che la mia bilirubina doveva essere alle stelle. Trascorsi da sveglia solo, per mia fortuna, due giorni in quel posto allucinante. La luce era sempre accesa e accecante giorno e notte, per questo non riuscivo a dormire, non mi potevo muovere dal letto ed ero completamente nuda, coperta da un lenzuolo (un cadavere quasi) e circondata da persone anziane che sembravano veramente ormai più nell'altro mondo che in questo. Quei giorni pensai che di certo avevo qualcuno lassù che mi amava e molto e che avrà pregato Dio di non prendermi con se e mi resi anche conto che lo spirito di soppravivenza è innato in noi e che anche se non c'è ne rendiamo conto la forza di vivere è tantissima.Ma....non finisce qui....
domenica 22 aprile 2012
Buona Domenica
Buongiorno!
dicono che i sogni più belli
colorano il cielo
di chi prova grandi sentimenti:
sarà per questo che da quando
ci siete voi il mio cielo
è un arcobaleno!!!
Serena e dolce domenica a tutti
e.... che Dio vi benedica,
e la Madonna vi copra con il suo manto,
e gli Angeli Custodi siano sempre
accanto a voi.
sabato 21 aprile 2012
GIORGIO
Il tempo passava inesorabilmente e lentamente come un treno merci all'arrivo in stazione, mi veniva in mente una canzone di Guccini e mi chiesi se non era perchè in effetti ne avevo tanto da sprecare, non facendo niente tutto il giorno se non stare a letto. Per mia fortuna c'erano gli amici di fb che mi facevano compagnia, senza loro credo sarei impazzita,Sergio con la sua allegria, le sue barzellette, sempre pronto ad aiutarti e tirarti su, Carmelo che mi spronava a scrivere le mie poesie; chiamiamole cosi: erano solo emozioni scritte su un foglio e poi Bea.... la mia Bea che credo dia forza a tutti; si lamenta raramente eppure sono ormai 7 anni che spetta un rene per vivere normalmente.Insomma c'era tutto il mio gruppo, i miei gruppi, la mia famiglia della solidarietà che aumentava giorno per giorno. Arrivò Aprile e credo verso la metà del mese, per due sere notai che non c'erano più i post di Ornella; mi venne un dubbio e se Giorgio( il marito in attesa di trapianto di fegato) fosse stato chiamato? Poi cancellai quel pensiero dalla mia mente sarebbe stato troppo bello era in lista da solo due mesi, invece..... la terza sera accendo fb. e trovo il post di Orni che diceva che Giorgio era stato trapiantato ed era andato tutto bene e che stava bene. Non so quante volte lo rilessi quel post, e dentro di me si scatenarono un miliardo di emozioni mescolate fra loro, che non riuscivo a sbrogliare ( come una matassa con i fili attorcigliati fra loro), ma quella che sovrastava sopra tutte erà la gioia , la felicità, finalmente uno di noi aveva finito il calvario dell'attesa.Ornella fu letteralmente coperta dai nostri auguri avevo paura che non capisse più niente, vista anche la stanchezza, domande e auguri che piovevano da tutte le parti....pareva uno acquazzone estivo tremendo. Quando tutto si calmò, ricordo che le chiesi se soffriva..... riecco riaffiorare le mie paure.... lei mi assicurò e mi disse di no, anzi aggiunse domani lo faranno mangiare.Quella notte feci fatica ad addormentarmi avevo sempre davanti ai miei occhi l'immagine di Giorgio con flebo e drenaggi nel letto, ma felice.Giorgio usci dall'ospedale dopo una 15 di giorni, era rinato.Per chi è in attesa queste cose ti danno una forza che a parole non si può spiegare, il dolore si trasforma in vita grazie ad un gesto d'amore incondizionato e a due sillabe:SI.
venerdì 20 aprile 2012
L'ATTESA
Un altro giorno inizia,
ringrazio Dio
che mi da la possibilità
di viverlo.
Mi alzo da letto, vado in bagno,
mi lavo, mi guardo allo specchio
e sorrido.....
ho dei capelli bianchi
dovrei farmi la tinta,
ma non ne ho molta voglia,
poi mi dico su Luciana
non trascurarti.
Vado in cucina,
preparo la colazione,
chiamo Carlo,
Leo (il mio cane) mi segue
come un'ombra e scondinzola;
si sveglia Stefania
e solare come la
maggior parte dei giorni
mi dice: ciao mamma tutto bene?
Sfoderando il suo bellissimo
sorriso
eh si è proprio bella
specialmente quando sorride.
Leo va verso la porta
e porta il suo guinzaglio
vuole andare giù,
scoppiamo a ridere
e lui ci guarda
spostando la testa da un lato,
come volesse dirci: ma cosa c'è da ridere?
Suonano al portone
è arrivata mia madre
entra sorridendo anche lei,
per fortuna non ha più
la faccia addolorata
che aveva all'inizio
della mia malattia, anche se so,
che a casa sua prega per me
e il suo pensiero
è sempre rivolto a me.
Comincia a muoversi
come una saetta
la guardo e penso
" Che strana la vita,
lei ha 76 anni e mi accudisce
ancora come fossi una bambina,
quando dovrei essere io
ad aiutare lei
nelle pulizie della casa".
Squilla il telefono
il mio cuore batte forte,
come un allarme impazzito
e se fosse l'ospedale?
Rispondo con paura,
ma anche con tanta speranza,
no è mia zia
sorrido.
Il giorno corre come sempre e monotono
ormai i giorni sono tutti uguali
come i granelli di un rosario.
Arriva la sera...
la cena, la tv e a letto,
sorrido ancora non ho mai riposato
tanto in vita mia
come da 2 anni a questa parte.
Prima di addormentarmi
ringrazio gli angeli donatori
e spero con tutto il cuore
che per qualcuno
sia arrivata la famosa telefonata.
Poi dico a me stessa
che arriverà il mio di angelo,
ora non è ancora il momento
e mi addormento
con un sorriso e una speranza.
Vivere nell'attesa
non è facile,
ma se impariamo a convivere
con l'attesa
tutto ci sembrerà più bello
e meno doloroso,
perciò amici miei
sorridete alla vita
e prendete sotto braccio l'attesa
come fosse una cara amica
perchè prima o poi
anche il vostro angelo
arriverà e vi farà volare
verso la vita.
giovedì 19 aprile 2012
inserimento in lista d'attesa
Ed ecco finalmente arriva metà febbraio e mi chiamano dal Policlinico; fanno riunione e saprò se mi inseriscono o no in lista. Lo stesso giorno per fortuna ad un'ora diversa avevo appuntamento con il prof.Memeo(uno dei chirurghi che poi avrebbe effettuato il trapianto)per cercare di risolvere il problema ernie.... purtroppo per me la risposta fu negativa non mi poteva retinare le ernie prima del trapianto perchè avrebbero potuto essere d'intralcio al trapianto stesso.Comunque lui con una semplice manipolazione le fece rientrare entrambe anche quella inguinale, che era grande quanto un pallone. Un pò sconfortata per questo mi avvio all'appuntamento con il prof. Lupo e il resto dellequipè per sapere se mi iscrivevano si o no in lista.La risposta fu positiva: ero ormai iscritta in quella che io chiamavo la lista di speranza.Sarà difficile dimenticare quel giorno perchè ricordo benissimo le parole del prof. Lupo quando mi dette il foglio del consenso da firmare, sorridendo mi disse:" Signora, guardi che su questo foglio ci son scritte solo le cose negative che possono succedere durante e dopo il trapianto, quelle positive chissà perchè le omettono"; scoppiai a ridere e gli risposi prof
sa che c'è di nuovo io firmo ma non le leggo e cosi feci(premetto che non le ho ancora lette e credo che mai lo farò).Uscii da quella stanza felice e gioiosa ma poi dentro me.... dentro la mia maledetta testa qualcosa cominciò a cambiare quella che per me era la lista della speranza per qualcuno/a sarebbe stata la sua morte..... di nuovo l'angoscia....di nuovo voler gridare NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!
e di nuovo il convincermi lentamente che non ero certamente io a decidere della vita o morte di nessuno, nemmeno di me stessa, ma l'angoscia si attenuo solo un pò. Nel frattempo su fb avevo stretto amicizia con Ornella (lei aveva il marito in lista) e spesso ci si confrontava sui farmaci sul come ci si sentiva e i vari sintomi è stata una di quelle amicizie a prima vista(tipo amore a prima vista) e l'altra persona con la quale è successa la stessa cosa
è Mario. Lui però aveva già subito il trapianto e a lui raccontavo le mie paure, la più grande era quella di dover soffrire molto dopo l'intervento.... sinceramente ero stanca di soffrire, la mia ernia ombelicale spesso mi faceva provare le delizie della sofferenza fisica e.... non le auguro a nessuno veramente.Mario però riusciva sempre a tranquillizzarmi e a dirmi che non avrei sofferto, e che sarebbe andato tutto bene.... di questo gliene sono grata e per questo gli voglio un gran bene come ad Ornella e tanti altri dei quali parlerò in seguito. Per ora grazie Ornella per aver condiviso con me le mie ansie e paure e grazie Mario per avermi tutte le volte rassicurata. Grazie amici. Vedete e parlo a chi è ancora in lista, a volte bastano poche parole per farti stare meglio, bastano degli amici veri e sinceri come quelli che ho trovato io. Ora sono io che cerco di rassicurare e tranquillizzare gli altri ed è bellissimo poter aiutare chi ha bisogno di questo, perchè chi come me ha vissuto l'attesa sa che se ne ha il bisogno... perciò cercate di stare tranquilli andrà tutto bene e cercate di sensibillizzare gli altri a diventare donatori, perchè donare non solo è amare, ma anche far rinascere tante persone che invece si stanno spegnendo.
sa che c'è di nuovo io firmo ma non le leggo e cosi feci(premetto che non le ho ancora lette e credo che mai lo farò).Uscii da quella stanza felice e gioiosa ma poi dentro me.... dentro la mia maledetta testa qualcosa cominciò a cambiare quella che per me era la lista della speranza per qualcuno/a sarebbe stata la sua morte..... di nuovo l'angoscia....di nuovo voler gridare NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!
e di nuovo il convincermi lentamente che non ero certamente io a decidere della vita o morte di nessuno, nemmeno di me stessa, ma l'angoscia si attenuo solo un pò. Nel frattempo su fb avevo stretto amicizia con Ornella (lei aveva il marito in lista) e spesso ci si confrontava sui farmaci sul come ci si sentiva e i vari sintomi è stata una di quelle amicizie a prima vista(tipo amore a prima vista) e l'altra persona con la quale è successa la stessa cosa
è Mario. Lui però aveva già subito il trapianto e a lui raccontavo le mie paure, la più grande era quella di dover soffrire molto dopo l'intervento.... sinceramente ero stanca di soffrire, la mia ernia ombelicale spesso mi faceva provare le delizie della sofferenza fisica e.... non le auguro a nessuno veramente.Mario però riusciva sempre a tranquillizzarmi e a dirmi che non avrei sofferto, e che sarebbe andato tutto bene.... di questo gliene sono grata e per questo gli voglio un gran bene come ad Ornella e tanti altri dei quali parlerò in seguito. Per ora grazie Ornella per aver condiviso con me le mie ansie e paure e grazie Mario per avermi tutte le volte rassicurata. Grazie amici. Vedete e parlo a chi è ancora in lista, a volte bastano poche parole per farti stare meglio, bastano degli amici veri e sinceri come quelli che ho trovato io. Ora sono io che cerco di rassicurare e tranquillizzare gli altri ed è bellissimo poter aiutare chi ha bisogno di questo, perchè chi come me ha vissuto l'attesa sa che se ne ha il bisogno... perciò cercate di stare tranquilli andrà tutto bene e cercate di sensibillizzare gli altri a diventare donatori, perchè donare non solo è amare, ma anche far rinascere tante persone che invece si stanno spegnendo.
mercoledì 18 aprile 2012
E tornato Natale......
Il tempo passava come sempre, cioè lentamente, è
strano di come il tempo che è sempre lo stesso quando stai male sembri non passa mai ogni minuto ti sembra un'ora, al contrario se sei felice o vivi un momento bello vola. Comunque era arrivato di nuovo Dicembre, le feste si avvicinavano ed io ero sempre nelle stesse condizioni dell'anno prima, in attesa di essere iscritta nella lista della speranza, a volte mi sembrava di essere un deportato di un campo di concentramento e le mie SS erano le mie ernie.
Sì perchè il problema era sempre quello il terrore della bestia nera che ricompariva e pareva che lo intuivo quando stava per succedere..... assurdo ma vero, come uno impara a conoscere anche il più piccolo segnale che il tuo corpo non più perfetto ti dà.
Mia figlia cominciò a voler fare il presepe come ogni anno (l'anno precedente per le mie entrate ed uscite dagli ospedali non l'avevamo fatto) questa volta anche se sinceramente non ne avevo molta voglia, mi lasciai convincere; o meglio convinsi me stessa di non avere pensieri negativi e di trascorrere le festività come sempre. Così un pomeriggio cominciammo a svuotare i scatoloni e a costruire il nostro presepe, devo ammettere che poi in fin dei conti mi sono divertita soprattutto per le benedette montagne che ogni anno non riusciamo a fare bene (sarà perchè viviamo a 500 mt dal mare.....e le montagne non le conosciamo o siamo loro antipatiche) comunque a fine serata il presepe era fatto e anche le montagne, che per la verità mi sembravano più delle colline.
I giorni festivi li trascorsi di nuovo a casa con i miei e mia zia e famiglia (già perchè sarò pure fortunata, ma si può dire che ho due madri, la mia naturale e sua sorella che poi è più grande di me di appena 6 anni, tutto ciò è molto bello, ma a volte già una basta :-)......
Questa volta avevo imposto a me stessa di non aver pensieri negativi e di godermi le feste....ma la mente è libera e non accetta imposizioni ed infatti cosi fu; appena restavo sola un attimo il mio pensiero correva ai famigliari di Carmela, rivedevo il suo volto e pensavo che non l'avrei più rivista ne' sentita, poi la mente volava e vedevo i volti dei nostri angeli donatori. I loro sorrisi...allora conoscevo solo Davide, Marco e il piccolo Andrè e sapevo che aveva donato gli organi anche la figlia di Carmelo e.... il mio cuore si riempiva di tristezza mi chiedevo: Dio mio ma che Natale staranno trascorrendo quei poveri genitori, senza i loro figli, hanno amato tanto, hanno donato tanto amore, come vorrei che almeno oggi tu dessi loro un pizzico di pace e serenità....qualcuno mi chiamava, mia madre e la mente tornava qui intorno al tavolo dove eravamo tutti seduti e rieccheggiavano risate e gioia, ma altrove c'era solo dolore e tristezza. Finalmente anche quelle di feste passarono e si tornò alla solita routine. Era nato il 2011.....
strano di come il tempo che è sempre lo stesso quando stai male sembri non passa mai ogni minuto ti sembra un'ora, al contrario se sei felice o vivi un momento bello vola. Comunque era arrivato di nuovo Dicembre, le feste si avvicinavano ed io ero sempre nelle stesse condizioni dell'anno prima, in attesa di essere iscritta nella lista della speranza, a volte mi sembrava di essere un deportato di un campo di concentramento e le mie SS erano le mie ernie.
Sì perchè il problema era sempre quello il terrore della bestia nera che ricompariva e pareva che lo intuivo quando stava per succedere..... assurdo ma vero, come uno impara a conoscere anche il più piccolo segnale che il tuo corpo non più perfetto ti dà.
Mia figlia cominciò a voler fare il presepe come ogni anno (l'anno precedente per le mie entrate ed uscite dagli ospedali non l'avevamo fatto) questa volta anche se sinceramente non ne avevo molta voglia, mi lasciai convincere; o meglio convinsi me stessa di non avere pensieri negativi e di trascorrere le festività come sempre. Così un pomeriggio cominciammo a svuotare i scatoloni e a costruire il nostro presepe, devo ammettere che poi in fin dei conti mi sono divertita soprattutto per le benedette montagne che ogni anno non riusciamo a fare bene (sarà perchè viviamo a 500 mt dal mare.....e le montagne non le conosciamo o siamo loro antipatiche) comunque a fine serata il presepe era fatto e anche le montagne, che per la verità mi sembravano più delle colline.
I giorni festivi li trascorsi di nuovo a casa con i miei e mia zia e famiglia (già perchè sarò pure fortunata, ma si può dire che ho due madri, la mia naturale e sua sorella che poi è più grande di me di appena 6 anni, tutto ciò è molto bello, ma a volte già una basta :-)......
Questa volta avevo imposto a me stessa di non aver pensieri negativi e di godermi le feste....ma la mente è libera e non accetta imposizioni ed infatti cosi fu; appena restavo sola un attimo il mio pensiero correva ai famigliari di Carmela, rivedevo il suo volto e pensavo che non l'avrei più rivista ne' sentita, poi la mente volava e vedevo i volti dei nostri angeli donatori. I loro sorrisi...allora conoscevo solo Davide, Marco e il piccolo Andrè e sapevo che aveva donato gli organi anche la figlia di Carmelo e.... il mio cuore si riempiva di tristezza mi chiedevo: Dio mio ma che Natale staranno trascorrendo quei poveri genitori, senza i loro figli, hanno amato tanto, hanno donato tanto amore, come vorrei che almeno oggi tu dessi loro un pizzico di pace e serenità....qualcuno mi chiamava, mia madre e la mente tornava qui intorno al tavolo dove eravamo tutti seduti e rieccheggiavano risate e gioia, ma altrove c'era solo dolore e tristezza. Finalmente anche quelle di feste passarono e si tornò alla solita routine. Era nato il 2011.....
martedì 17 aprile 2012
G R A Z I E A M I C I
Grazie amici....
Amici,che non conosco di persona,
visti su di una foto,
sentiti per telefono,
a km. di distanza:
amici che quando avevo bisogno di voi
non avete mai detto no,
che avete asciugato le mie lacrime,
che mi avete fatto sorridere,
che mi avete dato parte del vostro cuore,
che vi siete preoccupati per me,
che avete vissuto con me
i momenti più tristi,
più noiosi,ma anche quelli allegri.
Amici dietro un monitor
che ho sentito accanto a me,
vicini, più di quelli che vivono qui....
amici che mai mi avete lasciata sola.
Grazie, grazie di cuore
a tutti voi, tutti....
perchè ognuno di voi
a modo suo mi ha aiutata
mi ha sollevata dal baratro
se stavo per caderci,
mi ha afferrato la mano,
e non l'ha lasciata
finchè non ero al sicuro.
Grazie ragazzi,
perche non so se avrei avuto
la forza di affrontare
il tutto senza di voi.
Grazie perchè ancora oggi ,
mi siete accanto,
e ancora oggi se chiamo rispondete.
Grazie di esistere......
e..... Grazie anche a voi
che visitate il mio blog
e in qualche modo leggendo
vivete il mio vissuto.....
Amici,che non conosco di persona,
visti su di una foto,
sentiti per telefono,
a km. di distanza:
amici che quando avevo bisogno di voi
non avete mai detto no,
che avete asciugato le mie lacrime,
che mi avete fatto sorridere,
che mi avete dato parte del vostro cuore,
che vi siete preoccupati per me,
che avete vissuto con me
i momenti più tristi,
più noiosi,ma anche quelli allegri.
Amici dietro un monitor
che ho sentito accanto a me,
vicini, più di quelli che vivono qui....
amici che mai mi avete lasciata sola.
Grazie, grazie di cuore
a tutti voi, tutti....
perchè ognuno di voi
a modo suo mi ha aiutata
mi ha sollevata dal baratro
se stavo per caderci,
mi ha afferrato la mano,
e non l'ha lasciata
finchè non ero al sicuro.
Grazie ragazzi,
perche non so se avrei avuto
la forza di affrontare
il tutto senza di voi.
Grazie perchè ancora oggi ,
mi siete accanto,
e ancora oggi se chiamo rispondete.
Grazie di esistere......
e..... Grazie anche a voi
che visitate il mio blog
e in qualche modo leggendo
vivete il mio vissuto.....
IL Tempo
Finalmente, gli esami per essere inserita in lista d'attesa erano terminati, ora bisognava solo aspettare che si riunisse la commissione dei medici e chirurghi e decidesse se il trapianto era possibile o no.
Quanto tempo avrei aspettato, non lo sapevo perchè la dot.sa Rendina mi disse che normalmente se non c'erano imprevisti, la riunione veniva fatta circa ogni 2 mesi.Eravamo ormai ad ottobre e pensai che sicuramente sarebbe stata nel nuovo anno.Bisognava perciò, o meglio dovevo trovare la maniera di trascorrere il tempo in modo costruttivo, visto che non potevo badare alla casa per non peggiorare le condizioni precarie del mio fegato,e visto anche che ormai avevo letto quasi tutti i libri che mi potevano interessare,dovevo trovare altro da fare non potevo certamente vivere di tv.( cosa che dopo un pò mi annoiava) nè tantomeno dormire in continuazione. Pensai cosi di cominciare a scrivere, a mettere sui fogli quello che provavo e cercai anche di aiutare gli altri che erano nelle mie stesse condizioni su fb. Ormai i miei amici erano tanti e anche i gruppi aumentavano, ma avevo ed ho ancora una parola di conforto per chi ne aveva, o ne ha bisogno o per chi voleva sfogarsi.Io, Valentina e Davide avevamo formato un gruppetto molto simpatico, loro due erano già in lista per il trapianto di cuore, Valentina era la più piccola dei gruppi aveva 17 anni io infatti la chiamavo piccola era un po' come se fosse la mia seconda figlia ed era anche quella che proprio per la sua giovane età spesso cadeva nello sconforto, ma io e Davide riuscivamo sempre a tirarla su e a farla sorridere è una ragazza meravigliosa, con una grandissima forza e voglia di fare ed è simpaticissima. Pensate che mentre loro tutto sommato potevano mangiare ciò che volevano , io avevo una dieta da seguire, la sera la mia cena era sempre formata da brodo e altre cosine poco proteiche, bhe lei mi trovava su internet tutte le ricette dei brodi e poi appena ci vedevamo su fb mi scriveva:"Lucy, ho trovato questa ricetta secondo me è buonissima provala e poi dimmi se ti è piaciuta"ahahahahah la mia piccola le voglio un bene dell'anima. Cosi trascorrevo il mio tempo fra i miei amici virtuali che mi hanno dato tantissimo ed è per loro la poesia che posterò di seguito.
Quanto tempo avrei aspettato, non lo sapevo perchè la dot.sa Rendina mi disse che normalmente se non c'erano imprevisti, la riunione veniva fatta circa ogni 2 mesi.Eravamo ormai ad ottobre e pensai che sicuramente sarebbe stata nel nuovo anno.Bisognava perciò, o meglio dovevo trovare la maniera di trascorrere il tempo in modo costruttivo, visto che non potevo badare alla casa per non peggiorare le condizioni precarie del mio fegato,e visto anche che ormai avevo letto quasi tutti i libri che mi potevano interessare,dovevo trovare altro da fare non potevo certamente vivere di tv.( cosa che dopo un pò mi annoiava) nè tantomeno dormire in continuazione. Pensai cosi di cominciare a scrivere, a mettere sui fogli quello che provavo e cercai anche di aiutare gli altri che erano nelle mie stesse condizioni su fb. Ormai i miei amici erano tanti e anche i gruppi aumentavano, ma avevo ed ho ancora una parola di conforto per chi ne aveva, o ne ha bisogno o per chi voleva sfogarsi.Io, Valentina e Davide avevamo formato un gruppetto molto simpatico, loro due erano già in lista per il trapianto di cuore, Valentina era la più piccola dei gruppi aveva 17 anni io infatti la chiamavo piccola era un po' come se fosse la mia seconda figlia ed era anche quella che proprio per la sua giovane età spesso cadeva nello sconforto, ma io e Davide riuscivamo sempre a tirarla su e a farla sorridere è una ragazza meravigliosa, con una grandissima forza e voglia di fare ed è simpaticissima. Pensate che mentre loro tutto sommato potevano mangiare ciò che volevano , io avevo una dieta da seguire, la sera la mia cena era sempre formata da brodo e altre cosine poco proteiche, bhe lei mi trovava su internet tutte le ricette dei brodi e poi appena ci vedevamo su fb mi scriveva:"Lucy, ho trovato questa ricetta secondo me è buonissima provala e poi dimmi se ti è piaciuta"ahahahahah la mia piccola le voglio un bene dell'anima. Cosi trascorrevo il mio tempo fra i miei amici virtuali che mi hanno dato tantissimo ed è per loro la poesia che posterò di seguito.
lunedì 16 aprile 2012
ANGOSCIA
A N G O S C I A
Quando ti dicono che devi subire un trapianto
dentro di te scoppia un uragano,
sensazioni diverse che ti assalgono, come onde altissime
in una tempesta e non ti lasciano pensare.
Le prime emozioni che affiorano, sono la gioia e la paura.
La gioia che hai ancora una speranza di vita
la paura dell'intervento, che certamente non è semplice,
ma che sai che al momento di farlo quella paura
diventerà coraggio e lo affronterai.
Poi di colpo, la mente, ricomincia a pensare
e ad assalirti è l'angoscia
che cresce sempre più e non ti lascia respirare.
Perchè io viva, deve morire qualcuno......
magari un padre o una madre di famiglia, magari un ragazzo o una ragazza,
ma qualcuno deve perdere la sua vita, per permetterti di vivere.
Hai voglia di urlare nooooooooooooooooooooooooooooo
ooooo
non voglio questo, ma l'urlo non esce
si ferma in gola.
Da quel momento, dopo quella consapevolezza,
vorresti rinunciare al trapianto e quel pensiero diventa la tua ossessione.
Cominci a parlarne, con chi è nelle tue stesse condizioni
e scopri che anche loro hanno avuto lo stesso pensiero.
Ti calmi un pò e cerchi di razionalizzare il tutto,
non sono io a decidere chi deve o chi non deve morire
non ho questo potere, c'è qualcuno
al di sopra di noi che decide.
Piano, piano l'angoscia svanisce
e al suo posto arriva la speranza
e la consapevolezza che grazie a chi subisce un trapianto
quella persona che non c'è più
continua a vivere e che questo può essere di conforto
ai loro cari, in questo modo abbiamo sconfitto la morte.
Il tuo nuovo organo farà parte di te , vivrà con te
fino alla fine dei tuoi giorni e con te vivrà il suo proprietario.
Queste persone, noi li chiamiamo i nostri angeli
perchè hanno fatto un gesto d'amore grandissimo
e li ringraziamo all'infinito.
Io non ho ancora il mio di angelo, ma so che arriverà
ora però non c'è giorno che non ringrazii tutti gli angeli,
sono il mio primo pensiero al mattino
e l'ultimo della sera.
GRAZIE ANGELI
Quando ti dicono che devi subire un trapianto
dentro di te scoppia un uragano,
sensazioni diverse che ti assalgono, come onde altissime
in una tempesta e non ti lasciano pensare.
Le prime emozioni che affiorano, sono la gioia e la paura.
La gioia che hai ancora una speranza di vita
la paura dell'intervento, che certamente non è semplice,
ma che sai che al momento di farlo quella paura
diventerà coraggio e lo affronterai.
Poi di colpo, la mente, ricomincia a pensare
e ad assalirti è l'angoscia
che cresce sempre più e non ti lascia respirare.
Perchè io viva, deve morire qualcuno......
magari un padre o una madre di famiglia, magari un ragazzo o una ragazza,
ma qualcuno deve perdere la sua vita, per permetterti di vivere.
Hai voglia di urlare nooooooooooooooooooooooooooooo
ooooo
non voglio questo, ma l'urlo non esce
si ferma in gola.
Da quel momento, dopo quella consapevolezza,
vorresti rinunciare al trapianto e quel pensiero diventa la tua ossessione.
Cominci a parlarne, con chi è nelle tue stesse condizioni
e scopri che anche loro hanno avuto lo stesso pensiero.
Ti calmi un pò e cerchi di razionalizzare il tutto,
non sono io a decidere chi deve o chi non deve morire
non ho questo potere, c'è qualcuno
al di sopra di noi che decide.
Piano, piano l'angoscia svanisce
e al suo posto arriva la speranza
e la consapevolezza che grazie a chi subisce un trapianto
quella persona che non c'è più
continua a vivere e che questo può essere di conforto
ai loro cari, in questo modo abbiamo sconfitto la morte.
Il tuo nuovo organo farà parte di te , vivrà con te
fino alla fine dei tuoi giorni e con te vivrà il suo proprietario.
Queste persone, noi li chiamiamo i nostri angeli
perchè hanno fatto un gesto d'amore grandissimo
e li ringraziamo all'infinito.
Io non ho ancora il mio di angelo, ma so che arriverà
ora però non c'è giorno che non ringrazii tutti gli angeli,
sono il mio primo pensiero al mattino
e l'ultimo della sera.
GRAZIE ANGELI
La bestia nera torna
Sono finalmente uscita dal Policlinico, ma stavolta con la morte nel cuore, avevo perso un'amica....
Prima di tornare a casa passiamo dalla mia seconda casa "la Madonnina" la mia clinica; mi restavano ancora due esami da fare un'ecografia e visita ginecologica e il clismaopaco.
Mi presento alla mia carissima dott.sa Altieri per prenotare il ricovero per gli esami, la vista di quel posto a me famigliare e l'accoglienza degli infermieri/e mi fece per un attimo dimenticare il dolore che avevo nel cuore. Sistemato il giorno del ricovero, ritorno a casa e ricomincio la mia vita come sempre letto, sedia. Intanto le mie amicizie su fb. aumentavano e conoscevo sempre più gente che mi aiutava ad andare avanti, anche il mio morale migliorò (anche se il ricordo di Carmela in quel letto mi è ancora rimasto e ogni volta è una pugnalata al cuore). Dopo aver visto tanta sofferenza capivo sempre più cosa provavano i parenti dei donatori, quanto enorme fosse il loro dolore e quanto grande la speranza di ritrovare i riceventi degli organi dei propri cari, per poter almeno rivedere degli occhi a loro cari e sentire ancora quel battito di cuore a loro famigliare. Mi chiamano dalla Madonnina rifaccio la valigia e via di nuovo per quello che doveva essere l'ultimo ricovero prima del trapianto. Mi sistemo in stanza solita routine, prelievo, ecografia, elettrocardiogramma, tutto come sempre e tutto scherzando e ridendo con i miei infermieri/e; ero ormai la mascotte della clinica. Arriva il momento di fare il clismaopaco il risultato è buono, va tutto bene ma.... anche per questo esame iniettano un liquido per opacizzare ciò che vogliono vedere e anche dell'aria e anche qui poi hai problemi con l'andare in bagno: ed ecco ripresentarsi la bestia nera....l'ernia inguinale esce di nuovo fuori ed è dura come il ferro, avete presente una pallina di acciaio grande quanto un piccolo mandarino, ecco quella era la mia bestia nera. Ricominciano i dolori, il va e vieni dei chirurghi che cercavano di farla rientrare ma niente....e di nuovo flebo di toradol per calmare i dolori. Alla fine si stava pensando di operarmi e retinarla perchè stavo rischiando e di brutto, poi la mia dolce dott.sa ebbe un idea mi mise un sondino dal naso che passava per la gola e arrivava allo stomaco, mi svuoto dei succhi gastrici che in qualche modo non permettevo il rientro dell'ernia perchè la comprimevano e mi disse di massaggiarla lentamente. Ebbene queste due cose messe insieme fecero effetto, cominciai a canalizzare, la bestia nera si ammorbidiva sempre più e alla fine rientrò e i dolori come per magia scomparivano, ma mi lasciavano talmente avvilita che volevo solo dormire. Ricordo che nella mia stanza c'era una nonnina che essendo un pò sorda quando parlava tendeva ad urlare, ma veniva da me ogni 5 minuti a chiedermi come stavo e pregava.... nonna Alberto...Devo dire che la foto che ho trovato le assomiglia un po' :-)
Prima di tornare a casa passiamo dalla mia seconda casa "la Madonnina" la mia clinica; mi restavano ancora due esami da fare un'ecografia e visita ginecologica e il clismaopaco.
Mi presento alla mia carissima dott.sa Altieri per prenotare il ricovero per gli esami, la vista di quel posto a me famigliare e l'accoglienza degli infermieri/e mi fece per un attimo dimenticare il dolore che avevo nel cuore. Sistemato il giorno del ricovero, ritorno a casa e ricomincio la mia vita come sempre letto, sedia. Intanto le mie amicizie su fb. aumentavano e conoscevo sempre più gente che mi aiutava ad andare avanti, anche il mio morale migliorò (anche se il ricordo di Carmela in quel letto mi è ancora rimasto e ogni volta è una pugnalata al cuore). Dopo aver visto tanta sofferenza capivo sempre più cosa provavano i parenti dei donatori, quanto enorme fosse il loro dolore e quanto grande la speranza di ritrovare i riceventi degli organi dei propri cari, per poter almeno rivedere degli occhi a loro cari e sentire ancora quel battito di cuore a loro famigliare. Mi chiamano dalla Madonnina rifaccio la valigia e via di nuovo per quello che doveva essere l'ultimo ricovero prima del trapianto. Mi sistemo in stanza solita routine, prelievo, ecografia, elettrocardiogramma, tutto come sempre e tutto scherzando e ridendo con i miei infermieri/e; ero ormai la mascotte della clinica. Arriva il momento di fare il clismaopaco il risultato è buono, va tutto bene ma.... anche per questo esame iniettano un liquido per opacizzare ciò che vogliono vedere e anche dell'aria e anche qui poi hai problemi con l'andare in bagno: ed ecco ripresentarsi la bestia nera....l'ernia inguinale esce di nuovo fuori ed è dura come il ferro, avete presente una pallina di acciaio grande quanto un piccolo mandarino, ecco quella era la mia bestia nera. Ricominciano i dolori, il va e vieni dei chirurghi che cercavano di farla rientrare ma niente....e di nuovo flebo di toradol per calmare i dolori. Alla fine si stava pensando di operarmi e retinarla perchè stavo rischiando e di brutto, poi la mia dolce dott.sa ebbe un idea mi mise un sondino dal naso che passava per la gola e arrivava allo stomaco, mi svuoto dei succhi gastrici che in qualche modo non permettevo il rientro dell'ernia perchè la comprimevano e mi disse di massaggiarla lentamente. Ebbene queste due cose messe insieme fecero effetto, cominciai a canalizzare, la bestia nera si ammorbidiva sempre più e alla fine rientrò e i dolori come per magia scomparivano, ma mi lasciavano talmente avvilita che volevo solo dormire. Ricordo che nella mia stanza c'era una nonnina che essendo un pò sorda quando parlava tendeva ad urlare, ma veniva da me ogni 5 minuti a chiedermi come stavo e pregava.... nonna Alberto...Devo dire che la foto che ho trovato le assomiglia un po' :-)
la certezza...la paura... l'angoscia.. l'attesa.. la rinascita:UN ANGELO: benvenuti
la certezza...la paura... l'angoscia.. l'attesa.. la rinascita:UN ANGELO: benvenuti: Benvenuti nel mio blog, prima di tutto ringrazio con il cuore la mia amica Cinzia che mi ha regalato questo blog. La mia intenzione è que...
domenica 15 aprile 2012
CARMELA
Tornata da Brindisi, con un'amica in più un' altro fiore nel giardino dell'amicizia, la vita continuava come sempre, l'ascite era stata arginata ed io continuavo ad andare in giro per ambulatori per terminare gli esami di prassi per essere inserita in lista (devo ammettere che sono tanti), per questo motivo la mia garstroenterologa mi consigliò di ricoverarmi a Settembre al Policlinico per ultimarli là. Io non so se a voi è mai successo, ma avevo dentro di me una brutta sensazione e nessuna voglia di ricoverarmi, infatti cercai di rimandare il tutto il più possibile. A metà settembre però feci la solita valigia e partii per entrare in un altro ospedale a me sconosciuto, ma stavolta con uno spirito diverso dal solito. Ero triste e in macchina silenziosa guardavo la strada il paesaggio, il mare, come se fosse l'ultima volta che li vedevo.....19 km non sono molti e dopo una ventina di minuti eravamo arrivati. Mi aspettavano perciò salimmo subito in reparto e mi accolse un medico, devo ammettere che anche stavolta ero stata fortunata il dott. Brigiotti pur essendo giovane, era simpatico e umano molto. Carlo dovette andar via (sarebbe tornato la sera a trovarmi) ed io dopo aver raccotato tutta la cronistoria della mia malattia presi posto in stanza. La stanza era a tre letti, il mio per fortuna vicino alla finestra, accanto a me c'era una vecchietta e al primo letto una signora che sarebbe stata dimessa il giorno dopo. Scoprii con terrore che non c'era il bagno in camera, ma che si trovava nel corridoio ed era in comune, praticamente tre bagni per non so quante pazienti.
La cosa mi fece cadere in una crisi profonda, poi dissi a me stessa che tanto sarei rimasta li solo 5 giorni perciò potevo anche sopportare questo incoveniente. Arrivò l'ora di pranzare (altro tasto dolente, chissa perchè negli ospedali non si mangia bene, forse l'unica cosa decente è la pastina in brodo che ti portano la sera) e ci spostammo nella mensa dove scoprii c'era anche un televisore, negli altri ospedali lo si aveva in stanza. Qui conobbi delle signore della mia stessa età e molto allegre con le quali feci amicizia e con le quali di nascosto andavamo a fumare in bagno vicino alla finestra, oppure scendevamo giù, e andavamo al bar. Fra di loro c'era una signora di un paese vicino Bari: Carmela. Era simpaticissima era ricoverata per accertamenti (questo era quello che sapeva lei, alla fine sapemmo che aveva un tumore al pancreas che ormai aveva messo metastasi dappertutto e quindi anche al fegato). Carmela era nella stanza accanto alla mia e fra i suoi di accertamenti c'era anche un biopsia che doveva fare al fegato e chiaramente era preoccupata; io quasi ogni giorno facevo un esame fra i tanti anche dei raggi con contrasto, (nessun medico voleva farmi la gastroscopia per paura di sfiorare qualche capillare e provocarmi un emorragia). Quelle radiografie furono la mia rovina, perchè il liquido di contrasto che ti fanno bere ti bloccano le feci, e fai fatica ad espellerle e questo mi porto ad avere almeno per due volte il quasi strozzamento dell'ernia ombelicale, tanto da dover chiamare un chirurgo, che cercò di rimetterla a posto e quindi di conseguenza due giorni sempre a letto e con l'antidolorifico quasi fisso finchè piano piano non rientrava. Nel frattempo Carmela aveva fatto in anestesia totale la biopsia, l'avesse mai fatta; doveva servire per vedere che tipo di chemio potevano farle per permetterle di allungarle ancora un pò la vita: lei sapeva di avere fegato bruciato (cosi gli avevano detto i suoi parenti da dei farmaci sbagliati). Da quel momento pareva che avessero svegliato un mostro che dormiva, a Carmela cominciarono a venire dei dolori fortissimi che non le lasciavano un attimo di respiro , si calmavano solo con il toradol, poi neanche quello le faceva più niente e passarono alla morfina.
Ormai i famigliari si davano il cambio per non lasciarla sola ed io ho ancora nelle mie orecchie i suoi lamenti e le sue richieste d'aiuto, (quante notti ho trascorso pregando la Madonna affinchè le lenisse i dolori) alternati da momenti di intontimento (effetto morfina) durante i quali dormiva. Entravo in quella stanza e la guardavo, si stava spegnendo piano piano come un lumino quando sta finendo la cera. Non c'erano più le sue risate, la sua allegria, ma solo lamenti.....Arrivò il giorno delle mie dimissioni, avevano portato Carmela in sala operatoria non per metterle la sacca perchè ormai erano tantissimi giorni che non andava in bagno e questo le aumentava i dolori, anche la morfina non faceva più il suo effetto e soffriva tanto. Quando la riportarono su in camera...Carmela era entrata in coma non soffriva più è vero, ma se ne stava andando con gli angeli. Entrai nella sua stanza le accarrezzai i suoi lunghi capelli neri era diventata tutta gialla e respirava a fatica rantolava; infatti non volendo farla morire in ospedale, i parenti, chiamarono immediatamente un'ambulanza per portarsela a casa. Vidi quando la passarono dal letto sulla barella e quando la portarono via, a quel punto sembrava che il mondo mi crollasse addosso, non avevo più forze, più voglia di lottare, ma solo voglia di piangere. Scoppiai a piangere e le lacrime sembravano non finire mai, entrò il mio medico, mi strinse forte a se mi diceva che la vita è cosi, che avevano fatto il possibile, ma era già troppo tardi quando l'avevano ricoverata e che dovevo pensare a me, perchè un trapianto non era una passeggiata, riusci in qualche modo a calmarmi, mentre lui mi stringeva e mi accarezzava. Poi finalmente arrivò Carlo e mi portò via abbracciandomi anche lui, seppi poi che era morta il pomeriggio alle 15 ma aveva avuto un momento di lucidità e aveva salutato i suoi figli e il marito.
Ciao Carmela, un giorno ci ritroveremo intanto queste parole sono per te:
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