L'incubo ascite era stato finalmente arginato, ma purtroppo restavano le 2 che io chiamavo bestie nere: un laparocele inguinale, grosso quanto un pallone (ma pieno d'ascite, perciò difficilmente strozzabile) e l'ernia ombellicale, che invece si semistrozzava quasi ogni mese, bastasse mangiassi un pò di più o non defecassi almeno 2,3 volte al giorno. Per fare questo visto che il fegato porta a periodi di stitichezza e altri di diarrea doveve prendere del portolac che è un lassativo e che mi serviva anche ad eliminare ammonio, che il fegato non era più capace di eliminare. Purtroppo però non potevo prendere la dose esatta di portolac, perchè mi dava delle scariche che se da una parte eliminava ammonio, d'altra parte scatenavano l'inizio dello strozzamento dell'ernia ombellicale (premetto che nessune delle 2 ernie erano operabili, o meglio i miei chirurghi non volevano retinarle perchè avrebbero dato fastidio durante il trapianto) Così a periodi quasi costanti ero costretta al completo digiuno e a letto con dolori atroci che solo con il toradol si calmavano. Continuavo intanto a fare gli esami per essere iscritta in lista d'attesa e la mia mente alternava momenti di lucidità e altri di pensieri che si accavallavano l'uno sull'altro.
In uno dei momenti lucidi mi resi conto che la nostra vita è un giardino. Ognuno di noi nasce in un meraviglioso giardino che deve percorrere, fino alla fine. Tutti i giardini sono diversi uno dall'altro ma hanno tutti la stessa caratteristica a tratti attraversi giardini meravigliosi pieni di fiori profumati e erba soffice e tenera dove poter ridere, saltare, rotolare per terra senza farti male e respirare un inebriante insieme di profumi intensi: che ti provocano emozioni come, la gioia, la felicità, l'allegria, l'amore.....poi il paesaggio cambia e pian piano mentre attraversi il tuo cammino quell'erba soffice diventa sterpaglia, i fiori non ci sono più, e al loro posto ci sono fitte piante di rovi, ed ogni passo è un dolore, una lacrima, una sofferenza....avresti voglia di correre per andare avanti e ritrovare il prato con i fiori, ma non puoi il passo da tenere è sempre lo stesso scandito dal tempo che in questo caso ti sembra non passi mai. Bene io stavo attraversando la sterpaglia.....
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