I miei giorni passavano uguali, non uscivo più, ero quasi sempre a letto, mia madre veniva ogni giorno da me e restava tutta la giornata, sistemava la casa e la manteneva pulita (ho un cane in casa ed anche di taglia grande, per me è il mio secondo figlio, ma di certo non contribuisce a tenere la casa pulita, fra bave e perdita di pelo, anche se è a pelo raso). Potete immaginare la faccia di mia madre, i primi giorni che veniva a casa mi sembrava di vedere la Madonna Addolorata, la cosa certamente non mi aiutava, perchè la vedevo star male, cosi le parlai chiaramente dicendole che avevo bisogno di allegria e sorrisi per non cadere in depressione, perciò se voleva aiutarmi doveva cambiare espressione sul suo volto. Devo dire che mi ascoltò, e dal giorno dopo il suo volto sembrava più sereno. I miei giorni erano scanditi dall'orario dei medicinali da prendere: alle 7 la mattina, mia zia (una ferrista in pensione) puntualmente arrivava a mettermi la flebo di albumina che poi toglievo da sola, è bravissima non mi ha mai fatto formare ematomi (io faccio tutto sulle vene delle mani, lo preferisco), dopo il problema era tenere occupata la mente, perciò leggevo, (libri molto piacevoli di avventure o misteri) per me era vitale tenere la mente occupata, altrimenti il mio pensiero correva inevitabilmente al trapianto. Così trascorrevano i giorni e i mesi fra esami per l'inserimento in lista, ricoveri per paracentesi (refrattaria la mia) e letture varie. Arrivò Natale 2009, il Natale lo abbiamo sempre festeggiato a casa di mia madre con mia la famiglia di mia zia e mio fratello e famiglia, quel Natale fù diverso perchè si trasferirono da me,visto che la maggior parte della giornata ero costretta a stare a letto. Fu un Natale che credo non scorderò mai, la mia mente quel giorno non riuscivo a controllarla e i pensieri come trottole impazzite finivano sempre su un argomento: ci sarebbe stato un altro Natale nella mia vita o quello era l'ultimo? Provavo in tutti i modi a non pensarci ma come un onda grande si scaglia su uno scoglio cosi quel pensiero si scagliava ad intermittenza nella mia mente. Il mio desiderio era che finissero presto le festività (lo stesso dei parenti dei donatori) anche perchè il 7 gennaio 2010 dovevo ricoverarmi a Brindisi per farmi la tips. Di questo ne parlerò il prossimo post.....
Benvenuti amici e amiche! Questo sarà un mio diario, nel quale parlerò della mia malattia e di come son riuscita grazie ad un trapianto a vincerla, le mie paure, le mie emozioni, racchiuse in un blog; insomma la mia storia.Tutto questo affinchè possa servire a dar coraggio a chi attende ancora e a far capire l'importanza della donazione degli organi.
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