Avevo ormai perso la cognizione del tempo, non sapevo che giorno era e soprattutto non sapevo se era giorno o notte, lo intuivo al massimo dai parenti che entravano (uno la volta) per far visita. Mi veniva da piangere..... i miei dov'erano? C'è odore di dolore di morte qui, il silenzio è insopportabile provo a chiamare la suora ma....per quanto mi sforzassi non usciva una parola, non potevo parlare! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO,non è possibile cosa centravano le corde vocali con l'ernia? Possibile che il coma abbia danneggiato il mio cervello e non posso parlare? Allora le lacrime cominciarono a scendere da sole.... lacrime di rabbia, sconforto, paura...non avevo niente per asciugarmi gli occhi ed arrivavano fino alle labbra....è vero sono amare le lacrime, forse perchè esprimono dolore e sofferenza.In quel momento , portarono un altro signore non doveva essere anziano, anzi....era il fratello di un infermiere che lavorava la ed aveva anche un medico tutto per se. Lo misero accanto al mio letto ma non sono mai riuscito a vederlo ne tantomeno ho sentito la sua voce. Si avvicino la suora e...... mi guardò gli feci cenno che piangevo perchè avevo perso la voce... sorrise e mi disse che andava tutto bene; non ero diventata muta semplicemente ero intubata e non riuscivo a parlare.Mentre ero li che cercavo di pensare a qualcosa di felice di bello, si avvicina una persona....il camice azzurro....la cuffia in testa azzurra....la mascherina..... viene verso me.... lo guardo gli occhi lucidi... quegli occhi li avrei riconosciuti fra milioni di occhi ma .... è Carlo.Dio il cuore mi stava scoppiando, non ero sola mi baciò in fronte, mi prese la mano e mi accarezzava, volevo parlare.... ma niente lui mi diceva di star zitta, c'era tempo per parlare e poi per tirarmi su credo mi disse che avevo creato un putiferio su Fb.Tutti erano preoccupati per me, appena entrava la sera tutti erano li a chiedere mie notizie o a chiamarlo su skype, Davide accendeva ogni giorno un cero che gli avevano portato da Medjugorje..... il mio Bianconiglio in attesa di un cuore nuovo(uno dei miei amici più cari).Mi disse che il giorno prima era venuta Stefania(mia figlia) a trovarmi, ma io non davo segni di vita....povera Stefy chissà come si sara sentita che voglia di abbracciarla e di stringerla a me avevo, e che il giorno dopo sarebbe entrata mia madre..... mamma adesso si che avrà la faccia della Madonna Addolorata... restò talmente poco il tempo che non passava mai volo via e andò via....troppo presto per me, ma almeno quella visita mi aveva tirata su di morale.La sera, credo sia la sera il medico mi tolse il tubo, provai a parlare ed in effetti la mia voce si sentiva anche se era bassissima.... ebbi anche l'acqua... che bello in quel momento ero la donna più felice e capii che è proprio vero la felicità è fatta di piccole cose.Il giorno dopo in effetti venne anche mia madre,ma sorrideva... il vedermi sveglia e viva per lei era tanto mi dette l'acqua e mi racconto tutto. L'intervento...le pochissime possibilità di vita che mi avevano dato i medici, ma c'è l'avevo fatta.... come dice mia cognata tu hai sette vite come una gatta ahahahahahha! Credo che però almeno cinque se ne siano andate in quel frangente. La sera tardi quel poverino che avevano messo accanto al mio letto mori, non so cos'avesse o se era li per un incidente.... ma il suo cuore non resse. Provai a parlare con il fratello dopo aver detto che mi dispiaceva, e mi dispiaceva veramente,perchè non donava gli organi rimasti buoni... mi guardò cosi male e con tanto odio, che sembrava che fossi stata io ad uccidergli il fratello.Deficiente,ignorante e egoista pensai dentro me...avresti salvato delle vite e la morte di tuo fratello non sarebbe stata vana.Pregai per quel poverino e poi dopo tanto nonostante la luce accecante e le voci degli infermieri che parlavano ad alta voce e il televisore a tutto volume....già non avevano il minimo rispetto, tanto per loro eravamo già tutti cadaveri o almeno lo erano gli altri, riuscii a dormire un po'. Il giorno dopo, mi dimisero mi riportarono in ospedale a Molfetta (la mia città) l'incubo era finito.Questa volta in ambulanza ero bella sveglia e ricordo che faceva un caldo pazzesco....
Benvenuti amici e amiche! Questo sarà un mio diario, nel quale parlerò della mia malattia e di come son riuscita grazie ad un trapianto a vincerla, le mie paure, le mie emozioni, racchiuse in un blog; insomma la mia storia.Tutto questo affinchè possa servire a dar coraggio a chi attende ancora e a far capire l'importanza della donazione degli organi.
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